GROSSETO – «La Regione vuole rafforzare il sistema trasfusionale della Toscana con l’obiettivo di conseguire l’autosufficienza regionale, sia in emocomponenti sia in emoderivati. Per farlo occorrono misure concrete che riguardano alcuni temi evidenziati anche dalle associazioni dei donatori durante le audizioni avvenute in Commissione sanità». Così la consigliera regionale e componente della commissione sanità Donatella Spadi, che illustra i contenuti della risoluzione approvata dal Consiglio regionale nella seduta di oggi pomeriggio.
«Penso – prosegue – alla necessità di garantire un numero adeguato di personale sanitario e di medici dedicato alle strutture trasfusionali e alle Unità di raccolta, alla definitiva messa a regime del nuovo sistema informatico, all’ampliamento degli orari di apertura dei Servizi trasfusionali. Inoltre la Regione deve recepire quanto prima l’aggiornamento dell’Accordo tra Governo e Regioni e sui requisiti minimi delle Unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti».
Questa risoluzione è il frutto di un lungo lavoro di ascolto e di condivisione con i soggetti attivi nel settore trasfusionale e con questo documento diamo gli indirizzi alla giunta per le politiche dei prossimi anni.
Il sistema trasfusionale rappresenta un settore strategico della sanità toscana e attraverso la donazione di plasma, sangue e piastrine garantisce la disponibilità di emocomponenti e emoderivati indispensabili per la quotidiana attività sanitaria. Lo fa basandosi sulla donazione volontaria, gratuita, periodica e consapevole di plasma e sangue e sull’esistenza di una rete associativa che compie un lavoro straordinario.
In questi ultimi anni la Regione Toscana ha operato nel settore trasfusionale scelte innovative, anche rispetto al quadro nazionale, creando una rete trasfusionale articolata che copre tutto il territorio regionale in maniera capillare e che anche nel territorio maremmano è attiva e importante. Anche durante la pandemia da Covid-19 il Sistema sanitario pubblico ha dimostrato la capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini secondo un principio di qualità, gratuità e prossimità.
Nonostante la pandemia abbia fatto registrare un calo delle donazioni, uno degli obiettivi fondamentali politica trasfusionale regionale rimane il conseguimento dell’autosufficienza regionale, sia in emocomponenti sia in emoderivati. Di conseguenza dobbiamo rafforzare il sistema trasfusionale e servono politiche pubbliche basate sulle necessità regionali e non di singolo presidio ospedaliero», conclude.