GROSSETO – “La Musica perduta degli Etruschi. La funzione linguistico-comunicativa, identitaria e relazionale della musica nell’apprendimento della storia”, è il titolo di un progetto didattico portato avanti per l’anno scolastico 2020/21 dagli insegnanti delle tre classi di quinta elementare dell’Istituto Comprensivo 3 in Via Sicilia a Grosseto.
Un approfondimento voluto nell’ambito degli studi classici dedicati alla storia antica, nato dalla collaborazione tra l’Istituto scolastico e il sistema Musei di Maremma che da anni sta portando avanti una ricerca per ricreare le antiche melodie etrusche. Progetto nato 10 anni fa grazie al ritrovamento di un relitto di una nave etrusca davanti all’isola del Giglio e dove furono recuperati e in seguito restaurati, alcuni strumenti musicali a fiato sopravvissuti miracolosamente al tempo e al mare. In base a quel ritrovamento il sassofonista e direttore del Grey Cat jazz Festival Stefano Cocco Cantini e la direttrice del Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia Simona Rafanelli, hanno ricreato quegli strumenti che sono stati suonati con esiti stupefacenti. In pratica sono riecheggiati i suoni perduti di questo antico popolo.
Il progetto didattico, che ha coinvolto 78 alunni delle tre quinte della scuola, ha visto una prima parte teorica sul tema dell’importanza della musica in epoca Etrusca, e una seconda pratica che si svolgerà lunedì 24 maggio alle ore 11 con una lezione in presenza, nel giardino della scuola nel rispetto delle norme anti Covid. Saranno presenti tutti gli insegnanti, la dirigente scolastica Maria Luisa Armillei, Simona Rafanelli e Stefano Cocco Cantini che suonerà alcuni brani con gli strumenti ispirati a quelli etruschi.
“Abbiamo avuto il bisogno di dover promuovere la costruzione di strategie per organizzare meglio l’apprendimento e lo studio della storia – hanno spiegato gli insegnanti – , secondo una metodologia meno mnemonica e più ricca di esperienze, potenziando l’attenzione, l’interesse e l’ascolto in classe su quegli aspetti tipici della Civiltà etrusca che risultano essere fortemente identitari per il nostro territorio. Tutto ciò per avviare gli alunni a operare scelte più responsabili nel processo di apprendimento della storia, valorizzando le potenzialità di ciascuno con metodologie inclusive e diversificate, migliorando la consapevolezza in materia di competenza civica ed espressione culturale”. Questa ricerca promossa dai Musei di Maremma, proprio di recente, ha avuto una importante ribalta nazionale grazie ad Alberto Angela che nel programma televisivo di Rai Uno “Ulisse. Il piacere della scoperta” vi ha dedicato un ampio spazio.