ARCIDOSSO – “Dovevamo aspettare l’intervento della Finanza di Grosseto per comprendere che sull’Amiata, e soprattutto nel comune di Arcidosso, ci fosse il problema del sovraffollamento nelle abitazioni, e in special modo in quelle abitate da extracomunitari più o meno regolari”, è quanto affermano Bruno Ceccherini e Guendalina Amati, rispettivamente responsabile provinciale e responsabile Amiata di Fratelli d’Italia.
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“Queste persone – dicono Ceccherini e Amati – stanno tutte, o quasi, in subaffitto all’interno delle stesse abitazioni, con evidenti problemi sia di ordine fiscale, ma anche e soprattutto quelli igienico-sanitari. Noi di Fratelli d’Italia è da anni che denunciamo questa situazione che colpisce Arcidosso e comuni limitrofi”.
“La situazione adesso è diventata davvero insostenibile – commenta Guendalina Amati -. Siamo stati tacciati di razzismo e di voler cavalcare l’onda emotiva, ma solo chi vive qui può davvero rendersi conto che i numeri sono ben maggiori di quelli presenti nei tabulati dei vari uffici anagrafe dei comuni amiatini. È palese che ci siano situazioni al di fuori delle norme regolamentate dalla legge. I nostri paesi sono divenuti dei veri e propri dormitori per tutta la manovalanza delle vigne e degli oliveti, uomini e donne spesso sfruttati e sottopagati”.
“Quando abbiamo osato parlare di caporalato – dice Bruno Ceccherini – da parte di molti ci sono state numerose levate di scudi contro Fratelli d’Italia. Quando abbiamo dichiarato che esisteva un mondo sommerso, ma che poi tanto non è, perché basta uscire di casa per vedere centinaia di persone di etnie diverse partire all’alba con decine di furgoncini per poi far ritorno la sera e in fila indiana dirigersi verso le abitazioni, che ci hanno tacciato di allarmismo”.
“Crediamo invece – proseguono i due esponenti di Fratelli d’Italia – che sia arrivato il momento di abbandonare il buonismo della sinistra che imperversa in queste zone, basato sull’accoglienza sempre e comunque. Chiediamo nuovamente, e a gran voce, controlli e verifiche serrati sul reale numero degli occupanti nelle abitazioni. Chiediamo inoltre controlli da parte degli uffici comunali per capire se realmente i beni posseduti e gli introiti sono quelli dichiarati, e una politica locale basata meno sull’assistenzialismo verso chi presenta Isee vicini allo zero, ma poi vediamo sfrecciare alla guida di macchine di grossa cilindrata, con all’orecchio l’ultimo costosissimo modello di smart-phone”.
“La cittadinanza è stufa di questo, che la sinistra definisce modello di accoglienza e inclusione. Un modello basato sulla politica del non vedere – spiegano Ceccherini e Amati -, dei porti aperti per far entrare immigrati con il solo scopo di far arricchire le ong e chi tratta questi esseri come schiavi, vittime dello sfruttamento e del caporalato, con ripercussioni economiche anche sulla manodopera italiana”.
“Questa è la sinistra, questi sono i sindaci di sinistra – continuano da Fratelli d’Italia -. I primi cittadini facciano il loro dovere, invece di nascondere la testa sotto al terreno come gli struzzi, e se proprio non hanno coraggio di intraprendere certe azioni per paura di perdere voti, allora che cambiassero mestiere”.
“I fatti e le situazioni emerse ad Arcidosso sono emblematici di un problema diffuso su tutto il territorio provinciale. Fratelli d’Italia, ringraziando tutte le Forze dell’ordine per l’assidua e difficile opera di controllo del territorio, sarà sempre dalla parte dei cittadini e pronta a denunciare alle autorità competenti qualsiasi abuso alle più emblematiche norme di legge”, concludono Bruno Ceccherini e Guendalina Amati.