GROSSETO – Si sono concluse poco prima delle 11 di questa mattina, al Museo archeologico e d’arte sacra della Maremma, le operazioni di movimentazione della tavola “Madonna delle ciliegie”, che sarà trasferita a Siena per essere esposta nel contesto della mostra “Masaccio. Madonna del solletico. L’eredità del cardinal Antonio Casini, principe senese della Chiesa”.
Ad eseguire l’intervento di rimozione della preziosa tavola del Sassetta, la messa in sicurezza e l’imballaggio sono stati due operatori specializzati di Apice, azienda che si occupa di movimentazione, trasporto, esposizione e deposito di opere d’arte.
La “Madonna delle ciliegie” resterà esposta a Siena, all’interno del complesso monumentale del Duomo, fino agli inizi di novembre, nel contesto di una mostra dedicata, come detto, alla committenza del cardinale Casini, che fu vescovo di Siena tra il 1408 e il 1426, ma la cui memoria è legata anche alla Chiesa di Grosseto, di cui – da cardinale – fu amministratore apostolico sede vacante dal 12 settembre 1427 al 4 febbraio 1439.
E proprio a lui si deve la committenza a Stefano di Giovanni, detto il Sassetta, di questa bellissima tavola a tempera, oro e argento che misura poco meno di un metro per 70 centimetri, raffigurante Maria che tiene in una mano alcune ciliegie e sulle ginocchia il Bambino intento a mangiarne una. L’opera, originariamente in Cattedrale, da molti anni è esposta al terzo piano del Maam, nell’area del museo diocesano. Assieme alla “Madonna delle Grazie”, venerata in cattedrale, e al Giudizio universale di Guido da Siena, attualmente in esposizione a Forlì per la mostra “Dante. La visione dell’arte da Giotto a Picasso”, una delle tre opere più pregiate e rappresentative della produzione artistica sacra della Città e Diocesi di Grosseto.
Ad assistere e a documentare le operazioni di movimentazione ed imballaggio della tavola e della teca in plexiglass che la protegge sono stati la direttrice scientifica del Maam, Chiara Valdambrini, assieme ad alcuni collaboratori, Cristina Barsotti, restauratrice del MAAM, e don Franco Cencioni, direttore ufficio beni culturali ecclesiastici della Diocesi.
“Assistere a queste operazioni – commenta monsignor Cencioni – è sempre motivo di emozione e di riflessione. Lo dico prima di tutto da grossetano e poi da prete di questa Chiesa: sapere che in questo momento due opere della nostra collezione di arte sacra sono fuori e che una terza – il San Michele Arcangelo di Ugolino di Nerio – vi andrà tra non molte settimane, mi fa dire grazie a chi, prima di noi, si è fatto carico di dare a questa città opere artistiche di grandissimo valore, non solo per la bellezza che esprimono, ma soprattutto per la fede e la devozione che trasmettono. Non saremo ricchi come altre realtà, ma abbiamo anche noi delle perle da offrire ed è confortante che dall’Italia e dall’estero queste perle ci siano richieste per riempire di bellezza altri sguardi. Il mio pensiero grato va a chi, nei secoli, ha commissionato questi capolavori, e per i miei confratelli Giovanni Chelli e Antonio Cappelli, senza i quali questa nostra città sarebbe stata molto più povera di bellezza”.
“Con grande soddisfazione – commentano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il vicesindaco e assessore alla Cultura, Luca Agresti – un’opera del nostro Museo archeologico e d’arte della Maremma va ad arricchire uno dei più importanti luoghi sacri della città di Siena. Mettere il nostro patrimonio a disposizione di altre realtà italiane, oltre a essere motivo di orgoglio, ci permette di promuovere il territorio e la cultura che ci rappresentano. Ringraziamo il vescovo Rodolfo Cetoloni, don Franco Cencioni con l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi, Chiara Valdambrini, direttore scientifico del Maam, e tutti gli addetti ai lavori che hanno permesso la realizzazione dell’iniziativa”.
“Nonostante l’emergenza sanitaria – spiega il direttore scientifico del Maam, Chiara Valdambrini – abbiamo cercato di mantenere comunque vivo il rapporto tra utenti e cultura. Ora continuiamo a farci conoscere con un prestito, quello della Madonna delle ciliegie, che si aggiunge al Giudizio Universale di Guido da Siena destinato prima a Forlì e poi a Varsavia, in Polonia, e alla statua romana di Germanico, proveniente da Roselle, presto esposta al prestigioso British museum a Londra”.