PIOMBINO – “Chiediamo se e quando saranno avviati i lavori per la realizzazione della sala parto attigua alla sala operatoria, condizione essenziale per la ripartenza del Punto nascita promessa a parole dall’assessore regionale Bezzini; chiediamo inoltre garanzie sul potenziamento del presidio ospedaliero cittadino, con un cronoprogramma chiaro e dettagliato degli interventi da realizzare e, infine, se e quando verranno attivati i concorsi per i primari. Abbiamo inviato richiesta formale alla Regione, queste tre domande devono ottenere le risposte concrete che in passato non sono mai arrivate e ad esse devono seguire i fatti”. Lo scrive Francesco Ferrari, sindaco di Piombino.
“I cittadini stanno vedendo venir meno il diritto ad usufruire di un sistema sanitario territoriale pubblico adeguato. Questa amministrazione combatte per la difesa dell’ospedale di Villamarina – aggiunge Ferrari – Allo stato attuale l’ospedale di Piombino sta subendo uno smantellamento inesorabile e potrà verosimilmente garantire ancora per poco tempo uno standard dignitoso di servizi, anche in considerazione del fatto che con la stagione estiva la potenziale utenza aumenterà notevolmente; circostanza cui si aggiunge il preoccupante dato che dimostra una notevole maggiore incidenza di alcune patologie rispetto agli altri territori della Regione, nonché un tasso di mortalità superiore alla media relativo alle malattie cardiovascolari difficilmente non riconducibile, almeno in parte, a un deficit di servizi sanitari specifici”.
“La situazione – spiega il sindaco – ha cominciato a precipitare di pari passo con il fallimentare progetto di ospedale unico Piombino-Cecina che altro non ha comportato se non il sopraggiungere di ulteriori disservizi in seno all’ospedale piombinese.
Ad oggi ad eccezione della Chirurgia generale, non esiste un solo servizio che non sia in enorme sofferenza. La già citata chiusura del Punto nascita ha di fatto sancito il totale ridimensionamento di tutta l’area materno-infantile, compresa la Pediatria che non ha più la guardia notturna. Radiologia ha in servizio solo 3 medici più uno part time e i cittadini non potranno così effettuare esami di diagnostica ecografica, Tac e Rmn nel proprio ospedale. Altrettanto grave è la situazione in Nefrologia e Dialisi, reparto che rimarrà con un solo operatore medico. Cardiologia, l’area di Emergenza-Urgenza e Medicina generale sono sottorganico e in Ortopedia invece siamo in attesa di direttore di Uo e di integrazione di personale medico. In Anestesia e Rianimazione invece da settembre rimarranno in servizio solo 6 unità”.
“l quadro della situazione purtroppo è tutt’altro che rasserenante – conclude il sindaco – questa amministrazione si batterà finché non otterrà risposte concrete dalla Regione, per garantire un futuro all’ospedale e difendere il diritto dei cittadini di curarsi nella propria città “.