CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – In concomitanza con l’avvio dei lavori per la riprofiliatura delle spiagge sarà effettuato anche l’escavo dei fondali del porto di Castiglione della Pescaia per il quale la Giunta comunale ieri pomeriggio ha incontrato pescatori e concessionari degli ormeggi interessati a tale intervento.
Elena Nappi, vicesindaco che segue il progetto speciale della navigabilità del porto, in quell’occasione ha illustrato i principali interventi e le varie fasi operative che saranno attuate per la sicurezza della navigabilità e lo svolgimento delle attività connesse all’area.
«L’incontro – spiega Nappi – è stato organizzato per fare chiarezza portando atti e fatti concreti su quanto sta prendendo forma all’interno del porto di Castiglione della Pescaia, dove gravita un indotto importante di attività. Certe recenti esternazioni sono economicamente dannose, soprattutto in questo momento, dove la pandemia ancora non è stata sconfitta e l’economia non ha ripreso a girare a pieno regime. Cercare spazio sui quotidiani fomentando l’opinione pubblica, senza mai proporre soluzioni, può portare solo una cattiva immagine alle attività della pesca e alle aziende dell’indotto nautico e diportistico».
«Siamo consapevoli – aggiunge Nappi – che il porto ha bisogno di un intervento consistente ed esso sarà realizzato in autunno con le risorse messe a disposizione dal Fondo sviluppo e coesione della Regione Toscana, che ha stanziato circa un milione e mezzo di euro, ma nell’immediato interverremo con fondi propri dell’ente per ristabilire la navigabilità interna, mantenendo l’impegno della centralità nel programma politico-amministrativo che vede ai primi posti questa importante infrastruttura. L’economia castiglionese ha avuto da sempre fra le sue colonne portanti il porto, un luogo di aggregazione fondamentale, che contribuisce a generare nella popolazione e sul territorio ricchezza».
«Sarà ristabilita la fruibilità delle porzioni del porto canale che presentano fondali più bassi – spiega il vicesindaco – ripristinando una profondità minima tra 1,40 e 1,70 metri nella sezione Nord e 1,70 e 2,20 metri in quella Sud, stimando un volume di materiale da dragare pari a 1.800 metri cubi. Le caratterizzazioni effettuate su 5 griglie di campionamento per una lunghezza di 250 metri lineari, a partire da ponte Giorgini e fino all’altezza del cantiere navale, hanno dato esito positivo, classificando tali sedimenti in fascia A, dandoci la possibilità di riutilizzare le sabbie per eventuali ripascimenti, evitando gli ingenti costi della discarica».
«La rimozione dei materiali – entra nei particolari operativi Elena Nappi – sarà condotta mediante l’utilizzo di una draga attrezzata con pompa aspirante refluente, che garantirà una produzione media giornaliera complessiva di almeno 250-300 metri cubi. Durante il dragaggio le imbarcazioni verranno spostate sia in aree messe a disposizione dall’amministrazione comunale, come la darsena, sia ormeggiate su altre banchine, grazie alla disponibilità dei vari concessionari, sopra e sotto ponte. Effettuato il graduale trasferimento dei natanti, una squadra di sub indirizzerà il mezzo nei punti oggetto di intervento e tramite un’apposita condotta farà refluire i sedimenti all’interno di una vasca creata appositamente sulla foce del fiume Bruna, mentre l’area antistante al distributore, per garantire una maggiore sicurezza ambientale, verrà invece scavata per mezzo di un pontone dotato di benna mordente che provvederà a caricare direttamente in camion dotati di cassoni stagni che trasferiranno i fanghi, trattati come rifiuti, presso una discarica autorizzata».
I lavori prenderanno avvio nell’ultima settimana di maggio e termineranno nell’arco di sette-dieci giorni lavorativi essendo strettamente collegati allo stato di avanzamento dell’escavo della foce del Bruna, dove sarà realizzata la vasca di scolmatura in cui depositare le sabbie dragate.
«L’apertura di un cantiere – conclude Nappi – comporta sempre dei disagi, soprattutto in questo periodo nel quale ci prepariamo ad affrontare la stagione turistica, ma contestualmente rappresenta anche un importante momento di condivisione che ieri abbiamo potuto verificare con gli operatori del settore, i quali hanno compreso la situazione e dato la loro disponibilità a collaborare».