GROSSETO – Nella sede di Coldiretti Grosseto in via Roccastrada 2, incontro con i rappresentanti della Regione Toscana per discutere sulle attività necessarie da mettere in campo con rapidità per contenere il fenomeno delle predazioni, la riunione è avvenuta in parte in presenza di allevatori maremmani, senesi e presidenti di cooperative del territorio e in parte in collegamento telematico con molti allevatori e rappresentanti di Coldiretti di tutta la Toscana.
Presenti in sala il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi, il direttore di Coldiretti Toscana, Angelo Corsetti, che hanno moderato la discussione, il direttore di Coldiretti Grosseto, Pietro Greco e per la Regione Toscana, Riccardo Burresi, funzionario dei servizi direzionali dell’ufficio di segreteria del vicepresidente e assessore all’Agricoltura Stefania Saccardi, Paolo Banti, dirigente del settore attività faunistico venatoria, pesca dilettantistica e pesca in mare e il dirigente del settore agricoltura e sviluppo rurale degli uffici territoriali di Grosseto e Siena, Fabio Fabbri. Nelle campagne toscane ormai non passa giorno che gli allevatori non debbano fare la conta dei danni subiti dagli attacchi dei predatori. Lupi, ma sempre più spesso ibridi e canidi, entrano dentro greggi e mandrie, più di una volta al giorno.
Ma secondo Coldiretti gli attacchi sarebbero almeno il doppio rispetto a quelli denunciati e risarciti dalla Regione Toscana: “le aziende denunciano di fronte all’uccisione di un capo ma non gli attacchi senza predazione, a volte ripetuti, che spesso hanno conseguenze ancora più pesanti per le aziende come la riduzione della produzione di latte e gli aborti dovuti allo shock – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Questo incontro con la Regione Toscana deve servire come punto di svolta per cercare e trovare soluzioni definitive per questo annoso problema. L’allevatore, sin dal tempo dei tempi, ha sempre messo in conto la possibilità di perdere qualche capo a causa della presenza dei lupi. E’ un patto tra uomo e natura che rispettiamo. Questo equilibrio di rispetto e sostenibilità è saltato. E’ necessario distinguere tra la specie dei lupi, quindi pura, e gli ibridi. Nel primo caso vanno protetti e riportati nei loro ambienti, nel secondo caso crediamo sia a questo punto non più rimandabile un piano di catture per gli incroci. Ringraziamo la vicepresidente della Giunta regionale con delega all’Agroalimentare, Stefania Saccardi, che ha finalmente colto l’importanza di intervenire in maniera tempestiva ed efficace su un problema dannoso per l’agricoltura, quello degli ungulati, con un provvedimento di contenimento degli ungulati in Toscana che consente agli agricoltori muniti di licenza di caccia d’intervenire, sotto il coordinamento della Polizia Provinciale, direttamente sul proprio fondo. Serve però la stessa responsabilità anche per gli altri predatori, lupi e ibridi. nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare anche i territori più isolati e a garantire la bellezza del paesaggio e il futuro del Made in Italy agroalimentare”.
Il funzionario Riccardo Burresi è intervenuto confermando l’impegno della Regione Toscana nello stare a fianco degli allevatori sostenendoli. Difendendo la purezza del lupo ma eliminando gli ibridi per sostenere il territorio. Per far questo abbiamo bisogno di creare la percezione che questo è un problema che riguarda tutti, non solo gli allevatori, è diventato un problema di incolumità anche per le persone. Come Regione dobbiamo fare il massimo per gestire i pagamenti dei danni diretti e indiretti interloquendo con l’Unione Europea e spiegando che abbiamo attuato tutte le misure di prevenzione come i recinti e i cani da guardiania ma non sono sufficienti per risolvere la situazione, ci devono essere altri sussidi e altri modi per risolvere il problema. Istituiremo in Regione un ufficio preposto per il Lupo con un numero verde per qualsiasi problematica e per venire incontro agli allevatori. Non può essere la sola agricoltura a sostenere il costo di quelli che devono essere veri risarcimenti per i danni subiti, ma gli interi Governi Regionale e Nazionale.
“Abbiamo sempre sostenuto che gli indennizzi, che dovrebbero essere veri e propri risarcimenti, non rappresentano comunque la soluzione del problema ma un semplice e parziale palliativo per danni spesso non permanenti – ha detto Pietro Greco, direttore di Coldiretti Grosseto – e per questo continuiamo a batterci affinché le attività imprenditoriali degli allevatori possano svolgersi senza l’incubo delle predazioni. Questo problema riguarda ogni angolo della nostra Provincia e tutta la Regione con situazioni particolarmente gravi in alcune aree a causa della proliferazione dei predatori, con un crescendo di attacchi che mettono a rischio la sopravvivenza stessa di molte imprese agricole. Abbiamo un’azienda che ad oggi ha perso tutte le pecore e per cui abbiamo attivato una raccolta fondi per sostenerla, ma non possiamo continuare con la solidarietà dobbiamo risolvere il problema alla radice, per questo incontreremo nuovamente la Regione tra un mese per vedere se ci saranno degli aiuti concreti e dei cambiamenti effettivi”.