GROSSETO – “I partiti che governano la città scaldano i motori della macchina elettorale in previsione delle elezioni del prossimo autunno e come al solito iniziano a parlare di un tema a loro molto caro quanto sconosciuto, Urbanistica e Sviluppo del territorio”, a dirlo è Giuseppe Conti, responsabile urbanistica Italia Viva Grosseto.
“E allora eccolo l’assessore Fabrizio Rossi che, in risposta alle critiche dell’opposizione, sfodera una arringa talmente arzigogolata e piena zeppa di paroloni da rimanerne vittima lui stesso.
Ma è risaputo che, in un periodo in cui la salvaguarda del ruolo e della propria poltrona raggiunge il suo punto apicale, gli annunci più o meno eclatanti si sprecano.
L’ultimo di una lunga lista, la surreale se non al momento improbabile (notizia proprio di queste ore) realizzazione di un parco nella città sullo stile di central park a New York, con tanto di assessori che, per un giorno, indossano i panni di paladini del verde urbano e annunciano una miracolosa pioggia di alberi sulla città, dimenticando che ad inizio consiliatura, proprio il nostro poco green primo cittadino, balzò alle cronache locali per avere chiuso tutti i pozzi della città con buona pace di prati, siepi ed alberature ingiallite.
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L’assessore Rossi nella nota fa un largo uso di verbi al futuro tipo “faremo”, “nasceranno”, “vorremmo”, prova evidente che questa Giunta in questi cinque anni ha realizzato soltanto interventi di ordinaria amministrazione, che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo e la reale trasformazione della città, come invece sbandierato ai quattro venti ai fini elettorali.
Si vantano primati inesistenti sulla mobilità sostenibile soltanto per aver pitturato qualche marciapiede di rosso senza che vi sia un efficace e pensato piano della mobilità urbana in grado di progettare e programmare interventi per rendere più fruibili e raggiungibili da pedoni e ciclisti, tutti i quartieri di Grosseto.
E che dire del record di delibere effettuate nell’ultimo decennio dall’assessore Rossi, numeri portati a testimoniare l’efficienza del proprio operato, come se la quantità possa sempre considerarsi sinonimo di qualità.
Nel frattempo, per accattivarsi le simpatie del mondo ecologista e guadagnare qualche voto in più, prima abbatte i pini della città a prescindere, subito dopo promette foreste ovunque e poi pianifica colate di metri cubi di cemento in preziosissime aree agricole, giustificandole con la necessità di nuove abitazioni e con un ancora non meglio chiarito interesse pubblico.
Peccato che già nel 2016 Grosseto era la Provincia della Toscana con più case vuote, con oltre 50mila immobili non occupati e quindi la domanda nasce spontanea “Cui prodest?”
Insomma un’urbanistica del tipo “ad zonam”, mentre l’assessore Rossi parla di visione chiara della città che guarda verso il mare e in un delirio di pianificazione urbanistica creativa marinara, questa Giunta cosa decide di fare?
Anziché promuovere la rigenerazione e riqualificazione di quartieri ed aree degradate interne alla città, consuma nuovo suolo e costruisce nuovi alloggi di seconde case, alla faccia dei proprietari che vedono così svalutare ancora di più gli immobili esistenti, in media e rispetto a qualche anno fa circa 600 euro in meno al mq (anche questa notizia dell’ultima ora ribadita da fonti ufficiali ed autorevoli).
Quindi dove è l’interesse pubblico tanto sbandierato, nel realizzare in un singolo lotto oltre 200 appartamenti? Rinfreschiamo quindi un po’ le idee su come sono andate le cose e su cosa veniva dichiarato al riguardo. Da sempre di previsioni ne ho fatte e tante sulla inopportuna e inconcludente politica urbanistica della Giunta Vivarelli e del suo assessore Rossi e questo nonostante le ripetute dichiarazioni trionfalistiche di allora e di questi ultimi giorni sull’operato dell’assessorato all’urbanistica.
Il risultato ottenuto dalla città in questi cinque anni?
* Nessun interesse pubblico negli interventi proposti (nessuna realizzazione di opere a servizio della città);
* Nessun introito eccezionale nelle casse comunali come promesso (i bilanci parlano chiaro);
* Nessuna creazione di posti di lavoro (la crisi occupazionale ne è testimone);
* Nessuna infrastruttura a servizio della città (gli annosi problemi su viabilità, fognature e verde pubblico restano);
* Nessun quartiere riqualificato (il degrado e i problemi relativi alla sicurezza che ne derivano occupano ogni giorno le prime pagine delle cronache locali).
Tradotto: quando la demagogia si sostituisce alla cronica carenza di visione presente e futura della città, i risultati non li vedi e come la matematica non è un opinione, anche in urbanistica i conti, quelli giusti, prima o poi tornano sempre.
Grosseto, 5 anni trascorsi inutilmente nonostante continuino a raccontarci la storiella che tutto ha funzionato nel migliore dei modi”, conclude.