SCARLINO – «Un vecchio detto popolare recita “Aspetta Maggio che viene”, adesso ci siamo, ma il borgo di Scarlino e i suoi dintorni si trovano sommersi dall’erba alta, dalla sporcizia e dal degrado», dicono da Pensiamo Scarlino.
«Siamo anche arrivati al terzo anno di mandato della giunta Travison – proseguono -, quindi nel bel mezzo della legislatura, nel pieno vigore dell’amministrazione che non può più scaricare le colpe sul passato: tutti sappiamo che in primavera l’erba cresce ma nel centro storico ci troviamo sommersi per le strade, per i vicoli e sui muri.
Come diceva l’allora consigliere Travison nel lustro scorso in una lettera aperta insieme ai suoi colleghi dell’opposizione, “il capoluogo è abbandonato a sé stesso, privato della propria dignità, morente e senza futuro…”; oggi cambia l’ordine degli addendi ma il risultato ci sembra lo stesso e il biglietto da visita per i turisti che torneranno a farci visita sarebbe deludente.
Come si vede dalle immagini che alcuni cittadini ci hanno inviato, in giro per il centro storico dal castello fino a San Donato, l’abbandono è palpabile, le viuzze che dovrebbero essere il fiore all’occhiello di un paese medievale sono ricettacolo di erbacce e sporcizia, e nonostante il meteo benevolo dei mesi scorsi che ha limitato la crescita spontanea, la macchina comunale si è fatta trovare impreparata e il nostro borgo si è trasformato in una foresta sempre verde; lo stesso discorso vale per la zona 167 abbandonata a se stessa, e per la strada panoramica dove si vedono a fatica le panchine.
Come se non bastasse, ci sono poi i ponteggi di Palazzo Mariotti nella piazza centrale con il monumento a Garibaldi recintato da transenne uso cantiere a cielo aperto fin da prima di Natale e in attesa di sapere quando finiranno i lavori e quando le persone potranno nuovamente usufruire della piazza.
E’ pur vero che gli interventi vanno fatti e se oltre al tetto viene ristrutturata anche la facciata tutti ne saremo felici, ma i lavori pubblici dovrebbero essere seguiti meglio, non abbandonati a se stessi e senza alcuna comunicazione alla popolazione, che si chiede perché ci sia quel cantiere senza nessuno a lavorarci.
Ci dispiace apparire agli occhi dell’opinione pubblica come quelli che sanno solo criticare, sappiamo che governare è più difficile che stare all’opposizione e forse anche il sindaco se ne sarà resa conto nel frattempo, ma purtroppo anche quando cerchiamo di dare qualche consiglio utile la nostra disponibilità non viene troppo riconosciuta, come è accaduto ultimamente quando siamo intervenuti per sollecitare gli aiuti ai ristoratori per i servizi all’aperto: l’amministrazione subito dopo ha agito in tal senso ma senza minimamente accennare al nostro contributo, quindi non ci rimane che tornare al classico ruolo di opposizione stimolando la maggioranza con delle evidenze come in questo caso, nella speranza che funzionino», concludono da Pensiamo Scarlino.