GROSSETO ā Il progetto scientifico sul recupero e lo studio degli strumenti etruschi dal titolo āLa Musica perduta degli Etruschiā, da alcuni anni portato avanti da due professionalitĆ note ed importanti: lāetruscologa e direttrice del museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia Simona Rafanelli e il musicista sassofonista Stefano āCoccoā Cantini, approda in prima serata mercoledƬ 5 maggio alle 21.20 sugli schermi di Rai Uno nel programma āUlisse il piacere della scopertaā di Alberto Angela. La puntata si intitola āEtruschi, viaggio in un mondo perdutoā.
A ventāanni dalla prima puntata del suo programma, Angela torna a parlare degli Etruschi, un popolo la cui grandezza ĆØ stata narrata dai Greci e dai Romani e le cui tracce continuano a stupirci grazie ai continui e anche misteriosi ritrovamenti nellāItalia centrale. Il progetto di Simona Rafanelli e Cocco Cantini, che saranno ospiti della trasmissione,Ā riguardaĀ la riproduzione fedele degli strumenti antichi a fiato ricostruiti in base a dei modelli originali di epoca etrusca esposti nel museo della Ā Fortezza spagnola di Porto Santo Stefano e ritrovati in un relitto del VI secolo a.C recuperato nel mare della baia del Campese allāisola del Giglio. Questi reperti sono stati studiati e misurati in particolare da Cocco Cantini e grazie a questi studi ha potuto ricostruire questi strumenti e quindi farli suonare.
Nello stesso tempo Simona Rafanelli ha portato avanti una ricerca sullāiconografia etrusca basata sugli strumenti musicali e da li sono emerse novitĆ molto importanti tra queste la certezza che non si trattava di flauti come si possono intendere oggi ma strumenti a fiato con sonoritĆ molto particolari.Ā Il progetto ĆØ iniziato nel 2011 finanziato dal Sistema Musei di MaremmaĀ grazie anche ad un contributoĀ della Regione Toscana. Tra le iniziative laĀ Ā produzione di un video documentario con la regia di Riccardo Bicicchi, che ha avuto numerosi riconoscimenti, la pubblicazione di un volume curato da Roberta Pieraccioli direttrice della rete Musei di Maremma ed edito da Effigi, presentazioni del progetto in tanti musei italiani con tanto di prove sonore.
āEā la soddisfazione diĀ come un sistema come Musei di Maremma ā sottolinea la stessa Roberta Pieraccioli ā ha finanziatoĀ Ā uno studio scientifico di questa portata grazie anche alla collaborazione della Regione che ha creduto nellāiniziativa. Una cosa importante perchĆØ di solito le reti museali fanno altro ma in questo caso ĆØ stato davvero importante seguire questa ricerca scientificaā. āSiamo orgogliosi di questa importante vetrina televisiva ā ha aggiunto la presidente di Musei di Maremma Irene Lauretti ā Ā per un progetto di eccellenza portato avanti dal nostro sistema Musealeā.