MANCIANO – Il Primo Maggio 2021, Cgil e Anpi di Manciano hanno celebrato insieme la Festa del lavoro, dando appuntamento ai cittadini alle 17.00 al Monumento ai caduti per la Libertà.
“Quest’anno – spiega la Cgil – un semplice presidio il cui valore simbolico è andato oltre la giornata in sé, segnando piuttosto l’inizio di una nuova tradizione che meglio e con più chiarezza si ricolleghi alla storia di questa Festa nell’ambito della cultura delle lotte sociali, sindacali e politiche di questo territorio e del suo antifascismo.
La Cgil, infatti, ha da poco aperto al pubblico la nuova sede di Manciano, più spaziosa e confortevole, a testimonianza del permanente impegno e della grande attenzione per i territori e la loro gente. Intende riprendere e rinnovare la tradizione che a Manciano, fa del Primo maggio, Festa internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, una grande festa di popolo, sempre molto sentita e partecipata.
Le sue origini sono antiche e gloriose, a partire dalla festa della Lega di Miglioramento tra campagnoli di inizio secolo a quella del Primo maggio del 1945, quando una folla festante, con la partecipazione della Banda, ai poggi di San Giovanni, sotto la grande quercia, appena fuori dall’abitato, celebrò anche la libertà riconquistata. La Liberazione dal nazifascismo significò anche il recupero del ruolo delle masse lavoratrici nella vita pubblica, con la rivendicazione di antichi e nuovi diritti, che verranno poi sanciti dalla Costituzione della Repubblica fondata sul Lavoro
Da allora sono state la Cgil e la Camera del Lavoro (assieme alle altre associazioni democratiche ed antifasciste presenti nel territorio) a promuovere e dare continuità alla Festa, che a Manciano, tradizionalmente, celebra assieme il lavoro e la Liberazione nazionale”.
“In un contesto come quello attuale – scrive la Cgil – caratterizzato da negazionismi e scelte di campo non sempre chiare e conseguenti, anche da parte di associazioni, soggetti amministrativi ed enti istituzionali, la Cgil, associazione storicamente depositaria dei valori e dei significati di questa giornata, ha deciso di riappropriarsi della programmazione dei momenti collettivi dedicati a promuoverne il ricordo.
Abbiamo sentito il dovere di farlo, anche e soprattutto, con l’intenzione di riaffermare con forza la cultura dei diritti e l’importanza dei valori dell’antifascismo, dell’antirazzismo, del rispetto di genere e orientamento sessuale così come sancito dalla nostra cara Costituzione.
L’apologia e l’esaltazione del fascismo sono antitetiche ai valori rappresentati dalla festa del Primo maggio: il regime distrusse le Camere del lavoro con il fuoco e le cannonate, sciolse i sindacati e impedì le contrattazioni e gli scioperi”.