FOLLONICA – “Sul fatto che il coprifuoco alle 22 abbia poco senso si stanno trovando d’accordo (quasi) tutti. Continuare a far pagare le conseguenze della crisi derivata dalla pandemia sempre “agli stessi” non è più sostenibile”, dicono da In movimento per Follonica e Follonica nel cuore.
“La protesta, per quanto ancora gestibile, sta montando – proseguono – e il rischio che ci siano forme di disobbedienza civile ai provvedimenti è alto.
Siamo alle porte della stagione estiva che rappresenta l’ultima ancora di salvezza per molti commercianti: se non si inizia a incassare da subito il rischio di ulteriori fallimenti aziendali difficilmente potrà essere scongiurato.
Coniugare aperture e sicurezza sanitaria è indubbiamente difficile, ma è uno sforzo che deve essere compiuto.
A nostro avviso il dibattito tra “quelli delle 22” e “quelli delle 23″ forse va superato, non foss’altro perché non risolve i problemi di bar e ristoranti, categorie tra le più colpite dalla crisi.
L’evidenza dei comportamenti delle persone dimostra che, dopo la riapertura generalizzata delle attività il 26 aprile, le persone tendono a usufruire degli orari d’apertura con assembramenti vicino agli orari di chiusura. La possibilità, invece, di più tempo per uscire ed andare al bar o al ristorante diluirebbe i flussi e potrebbe contenere maggiormente il fenomeno degli assembramenti.
Meglio a questo punto ragionare sin da subito su un superamento totale del coprifuoco e consentire l’apertura dei locali anche all’interno. Con il rispetto di rigidi protocolli sanitari ed una intensificazione dei controlli potremmo consentire a molte attività di tornare a lavorare.
La salvezza dal covid passa da una campagna vaccinale che deve necessariamente velocizzarsi”, concludono.