ORBETELLO – Nell’ambito delle attività di controllo del territorio maremmano disposte dal Comando Provinciale di Grosseto, finalizzate in particolare a tutelare il vero “Made in Toscana/Maremma” ed a proteggere la salute dei consumatori dall’immissione sul mercato di generi alimentari potenzialmente nocivi, la Tenenza di Orbetello ha scoperto un articolato sistema fraudolento posto in essere da una ditta del luogo e perpetrato su prodotti che sarebbero finiti sulle tavole di ignari cittadini.
Sui banchi della propria attività, esercitata sia presso la sede dell’impresa situata a Orbetello che in forma ambulante nei mercati settimanali che si svolgono in tutta la zona dell’Argentario, un imprenditore aveva posto in vendita numerose varietà di frutta e verdura apponendo la dicitura “produzione propria”, ingenerando nei clienti l’erronea convinzione che i prodotti esposti provenissero dall’esercizio della propria attività agricola in Maremma. In realtà, dagli accertamenti svolti dalla Fiamme Gialle, è emerso come i medesimi altro non fossero che merce acquistata da diversi fornitori anche fuori Toscana, dalla quale era stato accuratamente rimosso ogni bollino indicante il produttore originario e, quindi, maliziosamente spacciati come di produzione maremmana propria.
La presenza di varie fatture di acquisto di importi ingenti da altri operatori del medesimo settore, inconsuete per un semplice “imprenditore agricolo” (il quale – si rammenta – secondo la legge deve produrre autonomamente la maggior parte dei prodotti che vende) e la presenza sui banchi di ortaggi “fuori stagione”, hanno sin da subito fatto accendere un campanello d’allarme nei finanzieri, i cui successivi approfondimenti hanno portato al sequestro di oltre 200 kg di prodotti agricoli.
Tale attività è stata svolta in piena collaborazione e sinergia con personale della Sicurezza Alimentare del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana Sudest.
Inoltre, presso la sede dell’impresa sono stati posti sotto la lente d’ingrandimento anche numerosi serbatoi contenenti, secondo le diciture ivi apposte, vini di qualità “Merlot”, “Cabernet”, “Vermentino” e “Ansonica”; peraltro, le ultime due qualità si riferiscono a denominazioni di origine controllata e garantita del territorio, che di norma sono soggette ad un rigoroso iter certificativo per poter essere impresse su prodotti destinati alla vendita.
Dai riscontri compiuti è stato accertato come l’imprenditore avesse utilizzato della normalissima uva da tavola per la sua produzione vitivinicola, frodando e traendo in inganno i clienti, i quali erano convinti di comprare vini delle prestigiose e rinomate qualità sopra indicate.
Oltre a effettuare il sequestro dei serbatoi, i militari hanno bloccato la vendita anche di tutti i contenitori di prodotto già imbottigliato presenti nei locali dell’azienda e nei mercati della zona, sequestrando penalmente e ritirando complessivamente dal mercato circa 4.750 litri di vino con false etichettature.
Inoltre il personale sanitario dell’Asl ha posto sotto sequestro amministrativo, in attesa dell’invio alla distruzione, circa 110 quintali di vino perché privo di qualsiasi etichetta e di documenti di produzione/tracciabilità e, quindi, non destinabile al consumo umano poiché di origine e provenienza sconosciuta; sono state altresì contestate alcune violazioni a norme sanitarie per le quali si procederà alle relative sanzioni amministrative.
Ma come se non bastasse, le Fiamme Gialle e gli operatori dell’Asl, nel corso degli approfondimenti, hanno per giunta appurato l’effettuazione di una clandestina attività di macellazione abusiva di conigli e capretti, rilevando nei congelatori dell’azienda circa 65 kg di carne conservata in buste di plastica prive di qualsiasi etichettatura o indicazione circa la provenienza, la data di macellazione e la qualità, nonché l’apposizione, all’interno dell’attività, di una telecamera non osservante le norme sulla videosorveglianza sul posto di lavoro. Il titolare dell’azienda è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio aggravata e macellazione clandestina.
Le attività complessivamente svolte, stavolta anche in piena sinergia con i competenti uffici dell’Asl per gli aspetti di specifica spettanza, si inquadrano tra i servizi coordinati dal Comando Provinciale di Grosseto finalizzati a sanzionare i comportamenti maggiormente lesivi e gravi, oltre che a disarticolare la catena logistica, organizzativa e strutturale delle filiere che mettono in atto condotte fraudolente volte a danneggiare il settore economico agroalimentare del “Made in Toscana/Maremma”, commercializzando prodotti recanti false o ingannevoli indicazioni di provenienza, con conseguenti gravi pregiudizi sia degli operatori economici onesti sia dei consumatori.
“Accompagnare la nostra attività, che consiste in migliaia di controlli ogni anno su aziende del nostro territorio, con interventi congiunti con le Forze di Polizia, tra cui la Guardia di Finanza, aumenta notevolmente l’efficacia dei controlli e anche il nostro patrimonio di conoscenza su ambiti non di stretta pertinenza sanitaria – commenta Giorgio Briganti, direttore Area dipartimentale Sanità pubblica, veterinaria e sicurezza alimentare della Asl Toscana Sud est -. La collaborazione tra tutte le Autorità competenti finalizzata al controllo del rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare, oltre che contrastare pratiche commerciali fraudolente, rappresenta un importante strumento a garanzia del cittadino-consumatore”.