GROSSETO – “Siamo felici di ospitarvi in questa piccola area verde che il Comune ci ha assegnato a seguito di un patto di collaborazione per la rigenerazione urbana dello spazio”, afferma Giovanni Gori dell’Archivio foto Gori.
“Con gli uffici comunali ci stiamo occupando della cura del verde – prosegue – e, in applicazione dei criteri della lotta integrata, abbiamo posizionato due nidi di cinciallegre che sono ghiotte di processionarie, insetti che infestano le conifere come questi cedri che ci fanno ombra”.
“Terminata l’emergenza sanitaria – prosegue – il patto di collaborazione prevede l’utilizzo di questo triangolo verde per esposizioni, incontri e piccole esecuzioni musicali. Confidiamo che Acquedotto del Fiora, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, accolga la richiesta di installare una ‘casetta dell’acqua’ a servizio del quartiere, che vorremmo dotata di un erogatore d’acqua anche per gli animali”.
“L’associazione Archivio foto Gori Aps – dichiara Maria Enrica Monaco – si è prefissa due obiettivi strategici per i prossimi dieci anni: digitalizzare le oltre 100mila immagini che compongono l’archivio con lo scopo di rendere fruibile alla collettività il patrimonio iconografico ed assicurarne la conservazione; realizzare a Grosseto un museo della fotografia ove conferire tutto il materiale fino ad oggi conservato (macchine fotografiche, attrezzatura di camera oscura ecc.) e che costituisce testimonianza di un’attività artigiana oggi radicalmente mutata.
Grazie alla sensibilità della Fondazione CRF oggi è divenuto possibile avviare il percorso per raggiungere il primo obiettivo, e già tra un anno saranno consultabili in rete un primo lotto di fotografie.
Per il secondo obiettivo abbiamo presentato in Comune una manifestazione di interesse a prendere in uso i locali della Troniera della Rimembranza per farne insieme all’associazione Kansassiti un centro culturale dedicato all’immagine ed ai suoni, allestito per ospitare un protomuseo della fotografia e per divenire una fucina che catalizzi gli interessi dei giovani, delle scuole e degli artisti in generale”, conclude Monaco.
“Per noi della Fondazione -commentano Alfonso De Pietro e Carlo Vellutini, rispettivamente consigliere di amministrazione e membro del comitato di indirizzo della Fondazione CR Firenze- il sostegno all’Archivio Gori rappresenta un investimento di un momento significativo di cultura cittadina. Il ruolo dell’Archivio è importante, così come lo è il suo patrimonio fotografico.
La volontà di metterlo a disposizione della comunità è l’aspetto decisivo che ha permesso all’associazione di ottenere il contributo.
È stata importante la partecipazione ai bandi perché c’è la dimostrazione che se dal territorio giungono progetti di rilievo la Fondazione CR Firenze li sostiene e li accompagna nel loro percorso. In questo caso si sono incontrate la Fondazione, che investe sul territorio di Grosseto con cui ha un rapporto storico consolidato, con chi da tempo ha messo il suo archivio fotografico, che ha fissato momenti determinanti di vita maremmana, a disposizione della città”, concludono De Pietro e Vellutini.
“I fratelli Gori – dichiarano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore Giacomo Cerboni – hanno raccontato la storia di Grosseto del Novecento e per questo già da anni è in corso una collaborazione tra il Comune di Grosseto, attraverso la biblioteca Chelliana, e l’Archivio Gori: sulla piattaforma “Archivio globale della Maremma”, infatti, è possibile consultare circa 2500 immagini digitalizzate e messe in rete. L’obiettivo è quello di ampliare la fruizione da parte del pubblico di un patrimonio iconografico, che rappresenta una testimonianza del nostro recente passato. Riuscire a conservare e valorizzare questo patrimonio significa promuoverne il valore artistico e documentario, ampliando allo stesso tempo l’offerta culturale per la nostra città. Oltre a ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per il contributo, ringraziamo l’Archivio fotografico fratelli Gori per il progetto di digitalizzazione che consentirà una fruizione ancora più ampia di questo tesoro e che rappresenta una dimostrazione di affetto e di appartenenza alla città, così come un’esperienza di sussidiarietà in cui l’iniziativa culturale è promossa dai cittadini”.