GROSSETO – “Il 26 aprile del 1943 si è consumata una delle tragedie più emblematiche per la città di Grosseto. I bombardamenti di stampo statunitense hanno compiuto un improvviso massacro della nostra popolazione, generando centinaia di vittime”, racconta il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
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“Ciò nonostante – prosegue -, non possiamo che guardare avanti, tenendo la mente, gli occhi e il cuore legati al passato, nel pieno rispetto del nome di ogni singola vittima di quel terribile primo pomeriggio, scaldato dal sole primaverile, del ’43.
Oggi è una giornata significativa nella quale non possiamo cadere nel banale, nella sterile memoria di un fatto e nulla di più. No, oggi dobbiamo rivendicare con ancor più forza l’importanza del dialogo e l’abiura della guerra e di qualsiasi altra forma di violenza, come richiama anche l’articolo 11 della nostra costituzione.
Oggi l’Italia è una democrazia, una repubblica che poggia su una costituzione solida, figlia di tante anime libere e solidali, e la nostra quotidianità è scandita da un sistema in cui i diritti sono sempre più tutelati.
Ciò nonostante, non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo assolutamente far scendere il nostro tasso d’indignazione. Dobbiamo proteggere ciò che abbiamo in termini di libertà e di rispetto reciproco, pensando che anche un’emergenza drammatica come quella che stiamo vivendo, in ragione della pandemia del Covid-19, non può trasformarci in un macrocosmo cinico e indifferente alle problematiche del prossimo. Anzi, mi sento di dire che proprio ora, oggi, domani e per sempre, dobbiamo poggiare l’orecchio sulla strada ed ascoltare le richieste di aiuto dei nostri concittadini.
Dobbiamo, in qualità di Istituzioni e di esseri umani, aiutare chi vive un momento di difficoltà, disinnescando così qualsiasi forma di sofferenza e di azioni disdicevoli. L’invito dunque è quello di continuare a lavorare per la pace, a qualsiasi livello, e di promuovere delle politiche atte ad aiutare il prossimo, sviluppando così una società sempre più equa, giusta e solidale.
Oggi il mio pensiero va alle oltre duecento vittime cadute in uno dei periodi più bui del nostro Paese”, conclude.