GAVORRANO – «Faccio una sola legislatura, ma a modo mio». Una frase scritta tutta attaccata, in minuscolo e accompagnata dal cancelletto, è l’hashtag lanciato ieri dal sindaco Andrea Biondi che forse è sfuggito ai lettori dei sui social network, ma che di fatto toglie ogni dubbio sulle intenzioni del primo cittadino di non candidarsi per un secondo mandato nel 2023 a Gavorrano.
Nell’ultimo quarto di legislatura, soprattutto nelle scorse settimane, Biondi è passato alle cronache per le sue affermazioni, diciamo poco diplomatiche, su temi politici molti controversi, come l’ambiente.
Con posizioni piuttosto nette a favore delle industrie locali e rispettive problematiche, “l’ha toccata piano”, come si dice in gergo calcistico, su argomenti come lo stoccaggio dei gessi rossi o la riapertura dell’inceneritore con molta schiettezza e senza filtri, talvolta come se a parlare fosse il cittadino gavorranese Andrea Biondi con la sua opinione personale e non il rappresentante della comunità di cui è il primo cittadino o un membro del Partito democratico in cui è iscritto.
Per fare l’esempio più recente il sindaco Biondi ha affermato che «Il gesso rosso è un rifiuto industriale non tossico […]. Due sono i siti papabili presenti nel Comune di Gavorrano potenzialmente interessati dal ripristino ambientale tramite il suo stoccaggio: Cava Bartolina e Cava Vallina […] e sono pronto ad approfondire entrambe le soluzioni».
Le sue affermazioni (le quali effettivamente non comprendono un netto “sì” o “no” puramente ideologico), che talvolta si trasformano in vere e proprie provocazioni, hanno senz’altro di positivo che accendono il dibattito pubblico su tematiche che, non solo saranno centrali nella prossima campagna elettorale, ma che riguardano tutti e di conseguenza non lo risparmiano da critiche durissime da parte di molte associazioni di categoria, partiti politici, comitati o cittadini.
Con la sua ultima affermazione in stile 2.0, ovvero attraverso un hashtag, toglie ogni dubbio e conferma di non volersi ripresentare alle prossime amministrative (nel 2023), per cui non ha certo bisogno di consensi elettorali della sua comunità e, liberamente e in modo abile, riporta all’attenzione i temi politici più scottanti del territorio che saranno di rilevanza fondamentale per la prossima campagna elettorale, mettendosi nei panni di chi assume le posizioni più scomode, senza badare al consenso. Ma dal momento che terminerà la sua esperienza di sindaco con un solo mandato, lancia dei sassi molto grandi in uno stagno solo apparentemente calmo e senza nascondere la mano.
«Se si preferiva un sindaco – scrive sui suoi canali social – che dava ragione a tutti, che stringeva mani sorridendo negli incontri di quartiere, mentre prometteva soluzioni comode ad ogni problema, soluzioni semplici a problemi complessi, che navigasse senza mettere la testa sott’acqua … beh quel sindaco non sono io».
Si apre dunque anche una questione politica nuova per Gavorrano: quella della candidatura a sindaco nel centrosinistra, questione che nel comune minerario, in passato, non è mai stata né facile né scontata.