GROSSETO – Carlo Legaluppi, che ringrazio per avermi concesso questa intervista, nasce a Manciano, ma Grosseto, città dove tutt’ora vive, lo “adotta” in età giovanissima.
Come scrittore ha ottenuto numerosi riconoscimenti in concorsi letterari nazionali ed internazionali, e le sue opere sono state presentate in moltissimi eventi sia dal vivo che online.
Per la newsletter della Libreria Quanto Basta di Grosseto cura la rubrica settimanale “Libri ad alta tensione”. Su Selfie Tv ha realizzato 18 puntate della serie “Brividi gialli” e attualmente collabora con il Blog Giallorama e con Punto Zip dove, da lunedì 12 aprile, tutte le settimane conduce in diretta il suo programma “Giallo di sera” trasmesso anche da Twitch Tv .
Inoltre, ogni domenica va in onda la rubrica “3 minuti in giallo” sul suo canale Youtube “Carlo Legaluppi Scrittore” che, successivamente, viene ritrasmessa da Teatro Tv e dal Blog “PIL Prima i lettori”.
Carlo, che cosa è per lei il “giallo”?
Il giallo, oltre a essere uno dei miei colori preferiti, è per me sinonimo di suspense, di emozioni forti, di brividi che ti scuotono nel profondo, che ti spingono a leggere febbrilmente un libro o ti creano accentuata tensione guardando le scene di un film. Insomma, è l’essenza stessa di quel genere “poliziesco” che, tutt’oggi, attira e appassiona moltitudini di lettori e spettatori.
“C’è qualcosa di più importante della logica; l’immaginazione”, è una frase di Alfred Hitchcock. Lei Carlo cosa ne pensa?
Ritengo che senza l’immaginazione sarebbe praticamente impossibile scrivere un libro, mettere in scena un film, o un’opera teatrale. D’altra parte, la costruzione di una trama richiede anche processi logici e un lavoro d’incastro tra situazioni vere, verosimili e di fantasia. Pertanto, personalmente, metterei logica e immaginazione sullo stesso piano d’importanza.
Nel 2016 esce “La ottava croce celtica – Nulla è come sembra” edito da Alter Ego Edizioni. Qual è stato il motore che l’ha spinta a scrivere questo thriller?
Prima che scrittore, sono un cosiddetto lettore “forte”. Una condizione che ha costituito lo sprone a mettere su carta le trame che mi passavano per la mente. Quando, poi, il bellissimo film di Kean Loach “Il vento che accarezza l’erba” ha suscitato in me l’ispirazione per l’ambientazione storica di fondo, il romanzo ha preso forma molto rapidamente. A questa opera hanno fatto seguito i thriller “La morte viene dal passato – Nubi scarlatte” e “La nuova inquisizione – Redde rationem”. Per tali opere devolvo il 50% dei miei diritti d’autore a “La Farfalla” cure Palliative O.D.V. di Grosseto.
E perché “nulla è come sembra”?
Uno dei fili conduttori della mia trilogia di thriller è rappresentato dai depistaggi operati da servizi segreti, misteriose organizzazioni e organi di stampa, ai quali Alex Martini si contrappone ripagandoli con la stessa moneta, grazie all’abilità dell’ex hacker Giorgio Niesin. Una situazione particolarmente evidente ne “La ottava croce celtica”, in cui uno dei personaggi chiave, mentre versa in uno stato di semi incoscienza, ripete ossessivamente “nulla è come sembra” per avvisare Alex di diffidare di chiunque.
-Nel 2019 esce per ALA Libri un giallo illustrato per bambini dal titolo “Il mistero del caveau” che lei ha scritto con sua figlia Vanessa. Me ne vorrebbe parlare?
Il libro vede protagonisti i conigli (per una volta non rappresentati come esseri pavidi) ed è imperniato su uno dei classici del genere: il delitto nella camera chiuso. La storia “gialla” altro non è che la fiaba narrata da una nonna coniglia a una riottoso nidiata di coniglietti, per tenerli buoni dentro a una grotta circondata dalla neve. Il suo racconto è ambientato in una banca parigina in cui viene commesso un delitto, in un’epoca antecedente alla “grande mutazione”, quando animali e umani parlavano la stessa lingua, lavoravano e vivevano assieme su un piano di parità. È il primo episodio della serie “Conigli, delitti e faccende misteriose” e, al pari dei miei thriller, fa parte del “Libro parlato” dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
È in fase conclusiva una raccolta di racconti sui misteri della Maremma di cui lei è curatore. Di cosa si tratta?
Misteri di Maremma è un progetto al quale prendono parte cinque scrittrici (Carlotta Fruttero, Costanza Ghezzi, Silvia Meconcelli, Roberta Pieraccioli e Francesca Lotti), lo scrittore David Berti, l’illustratore Carlo Rispoli e l’appassionato di fotografia Giuseppe Guerrini. L’iniziativa ha il duplice scopo di far conoscere – in forma romanzata e attraverso testi e immagini – alcune storie e leggende maremmane, nonché di sostenere con il ricavato del libro l’Associazione Antiviolenza Olympia De Gouges di Grosseto. Alla sua realizzazione stanno contribuendo numerosi soggetti pubblici e privati della provincia di Grosseto.
Foto presa dal profilo Facebook di Carlo Legaluppi.