BAGNO DI GAVORRANO – Una violenza inaudita nei confronti in un piccolo rifugio di animali a Bagno di Gavorrano ha scosso l’intera comunità, dopo che sabato notte sono stati rubati due agnellini e feriti altri animali.
Il luogo di questo fatto di cronaca al primo impatto sembra uno scenario bucolico: un pezzo di terra immerso nelle campagne maremmane e una passione sfrenata nei confronti degli animali è quello che da anni spinge Silvia Vigna-Taglianti prendersi cura di questo piccolo rifugio privato. Due cavalli, alcune pecore, due cani, due cavalli, una piccola colonia felina e un papero sono gli ospiti che qui convivono in pace, curati amorevolmente dalla signora Silvia.
«Tutti gli animali – racconta – sono stati salvati dall’abbandono o dal macello e vivono qui tranquillamente, li tratto come se fossero dei figli. Quello che è successo sabato per me è veramente doloroso e non mi capacito della violenza delle persone che si sono accaniti su queste creature».
Silvia racconta che sabato sera, dopo aver governato tutti i suoi animali, è tornata a casa perché non dorme al rifugio e domenica si è trovata davanti a una scena orribile: due dei suoi agnelli, uno di quattro e l’altro di dieci mesi, erano spariti, l’altro agnellino era ferito ad una zampa, la cavalla era ferita sulla schiena e il papero presentava ferite sanguinanti come se fosse stato preso a sassate.
Silvia ha allertato immediatamente le forze dell’ordine che hanno fatto un sopralluogo, durante il quale hanno trovato delle castagne per terra che probabilmente sono servite per attirare le bestioline. I carabinieri hanno anche cercato di ritrovare gli agnelli, ma purtroppo l’ipotesi più probabile è che gli animali sono stati rubati per mangiarli e nel frattempo erano già stati macellati.bQuello che rimane è l’orrore di un gesto tanto crudele e la tristezza per aver perso due agnelli amati che sono cresciuti grazie alle cure di Silvia.
«Quando li avevo salvati – dice – gli agnelli avevano appena una settimana. All’inizio li curavo a casa, li davo il biberon e piano piano li ho tirato su. A due mesi li ho portati qui in campagna. Gli volevo molto bene».
Negli ultimi giorni la comunità gavorranese è stata molto solidale con la signora Silvia, in tanti l’hanno chiamata e espresso il proprio dispiacere. «Per questo sono davvero molto grata, anche i carabinieri sono stati gentilissimi e dispiaciuti. Vorrei ringraziare tutti per la vicinanza».
Ora la paura che i malviventi potrebbero tornare è molto accesa. «Mi sto organizzando per mettere delle telecamere – dice – e nel frattempo vorrei perfino dormire qui di notte, ma c’è il coprifuoco e comunque avrei paura. Chi è stato così violento è sicuramente meglio non incontrare di notte».