FOLLONICA – “Nel territorio del comune di Follonica non sono presenti aree da destinarsi alla residenza di edilizia economica e popolare (zone 167), tanto meno aree per insediamenti residenziali o produttivi e neppure fabbricati su cui attivare piani di recupero che il comune può cedere in proprietà o in diritto di superficie”, dice il consigliere Massimo Di Giacinto.
“All’ordine del giorno del consiglio comunale di giovedì scorso c’era la “determinazione del prezzo per la cessione di aree in proprietà o in diritto di superficie” – spiega il consigliere di minoranza -. La delibera è stata approvata a maggioranza ma con la precisazione che nel territorio del comune di Follonica non sono presenti aree da destinarsi alla residenza di edilizia economica e popolare (zone 167), tantomeno aree per insediamenti residenziali o produttivi e neppure fabbricati su cui attivare piani di recupero.
Durante il dibattito sono intervenuto per chiedere al sindaco Andrea Benini, che è anche assessore all’urbanistica dal 2014 a oggi e sicuramente ne sa più di me, perché nel nostro comune non sono disponibili aree per queste importanti finalità visto che si parla di case e attività produttive. Volevo capire, ma nessuno mi ha spiegato.
Nel frattempo un consigliere o un assessore, particolarmente “spiritoso” e “sagace”, a microfono imprudentemente aperto mi ha polemicamente suggerito, a mezza voce, di fare una interpellanza dandomi così una buona idea tant’è che l’ho presentata.
Al di là di questo episodio, penso e spero di fare quello che il 46% dei follonichesi mi ha chiesto, e cioè controllare, stimolare e proporre a chi governa il comune. Lo faccio con passione, impegno e assoluto disinteresse personale e solo per quello esclusivo della città.
Più o meno bene saranno i concittadini a giudicarlo, ma non mi spaventa certamente una battuta di dubbio gusto che, non volendo, mi ha fornito un ottimo spunto per capire meglio e imparare qualcosa.
Ora il sindaco, e assessore all’urbanistica da sette anni a questa parte, dovrà mettere nero su bianco le motivazioni per cui non ci sono aree da destinarsi alla residenza di edilizia economica e popolare (zone 167), tantomeno aree per insediamenti residenziali o produttivi e neppure fabbricati su cui attivare piani di recupero.
Sicuramente, per Benini e compagni di viaggio c’è qualcosa di più importante rispetto alla casa e alle attività produttive, però non ho ancora capito precisamente cosa. O forse si”, conclude.