FOLLONICA – “Inceneritore ed altre amenità. Discutendo sull’assetto socio economico sarebbe bene evitare un salto indietro di 30 anni della storia del nostro territorio. Già nei primi anni Novanta fu proposto un nuovo impianto di Cogenerazione da realizzare al Casone che fu bocciato dagli elettori e cittadini. L’ipotesi di Scarlino Energia di utilizzare i vecchi forni della pirite nasce qualche anno dopo”. Lo scrive Enrico Norcini, ex sindaco di Follonica e imprenditore.
“Eravamo da poco usciti dalla complicata disputa sulla “centrale a carbone di torre del sale” vincendo una complicata battaglia grazie anche ad un referendum svolto in tutta la zona che ne decretò la bocciatura con oltre l’80% di no – scrive – Ma l’insieme della zona non sopportava più, già allora, ulteriori provocazioni. Erano anni duri, nel mezzo della più dura crisi industriale e mineraria e quindi di lavoro. Ma erano anche gli anni in cui ci fu la forza di delineare nuovi scenari di crescita, una risposta innovativa e coraggiosa”.
“In quel contesto era facile subire – afferma Norcini – cedere al ricatto occupazionale ma fu più forte la volontà di attivare iniziative per stimolare nuovi investimenti su settori che prescindessero dal dare per scontato di vivere un territorio ormai ambientalmente compromesso. Allora fu trovato col consenso di tutti il giusto compromesso tra ambiente e lavoro in un orizzonte di sviluppo tutt’altro che monotematico. Il dibattito di oggi, la semplice disponibilità a discutere nuova impattante industrializzazione, a me pare surreale e pernicioso. Noto che in pochi mesi si è passati dal diffidare di Iren (nuovo interlocutore del tema) ad apprezzarne le intenzioni”.
“Eppure qualche domanda bisognerebbe porsela ad esempio sul perché Iren fa un investimento apparentemente senza prospettive – spiega ancora Norcini – E’ immaginabile un suo investimento al buio senza assicurarsi un ambito di consenso della politica? Qualcuno si è domandato chi è Iren e di quale contesto è espressione? Qualcuno conosce le intenzioni e/o i programmi di Iren? La trama della discussione appare in tutta evidenza ricondurre a interessi piuttosto chiari e ad ambito politico che ruota, in provincia, intorno al Pd ma in generale il riferimento politico di cui è espressione è molto diverso”.
“Già in via preliminare – conclude Norcini – l’ipotesi di un nuovo impianto di trattamento rifiuti e di cogenerazione non pare intelligentissima se si proponesse di annullare la storia degli ultimi decenni, offendendo l’opinione dei cittadini, magari pensando che il sito (Casone) vada bene per tutto perchè ormai già degradato e quindi utile allo scopo. Il costo sarebbe salatissimo sul piano generale per tutti ma per il Pd esiziale sul piano politico. Sbeffeggiare il mondo ambientalista come tutto ideologico e pregiudiziale come accenna a fare il segretario del Pd potrebbe generare per lui amare sorprese. Ideologica vecchia e superata è semmai la discussione, inceneritore si o no, in cui la nostra zona rischia di ricascare senza che si sappia perché”.