SCARLINO – “Anche nel comune di Scarlino è iniziato il servizio di vaccinazione anti-Covid, a partire dalle categorie più deboli (over ottanta e soggetti fragili). Purtroppo, in linea con il resto della Toscana, il servizio sta procedendo a rilento ed anche con modalità non comode o di facile attuazione per quelle categorie che invece avrebbero dovuto essere le più assistite con attenzione e celerità, visto il caro prezzo che stanno pagando in termini di terapie intensive e decessi su tutto il territorio nazionale”. Lo scrivono in una nota i gruppi consiliari PensiAmo Scarlino, Scarlino Insieme e Per Scarlino.
“Per quanto riguarda il nostro Comune – affermano – numerosi cittadini ci hanno sollecitato dei disservizi in termini di ritardo nelle prenotazioni, nelle chiamate e soprattutto nella logistica. Le vaccinazioni sono iniziate da qualche tempo tramite i medici di base (che devono solamente essere elogiati per il duro lavoro che stanno svolgendo) ma la disorganizzazione regna e ci spiace dire che il sindaco e la sua amministrazione sono sembrati un po’ distratti nell’informare e supportare i propri cittadini.
Scarlino sfortunatamente è entrato in zona rossa alcune settimane prima del resto della Regione, unico Comune della provincia di Grosseto e le minoranze ne sono venute a conoscenza solo attraverso un video su Facebook del Sindaco. Visto il nostro ruolo, crediamo che una corretta informazione istituzionale avrebbe dovuto informare perlomeno i capigruppo, anche per permetterci di dare l’appoggio e la solidarietà possibile, oltre che supportare l’amministrazione in questo momento di emergenza”.
“Riteniamo comunque più grave – scrivono i gruppi consiliari – il fatto che le prime categorie chiamate a vaccinarsi (come detto sopra) non abbiano avuto adeguata assistenza, sia per la mancanza di informazioni utili e certe, sia per la difficoltà logistica di chi non aveva un convivente disponibile ad accompagnare la persona al centro di vaccinazione, o un mezzo proprio. Le vaccinazioni infatti sono state effettuate soltanto nella frazione di Scarlino Scalo escludendo come consuetudine il Capoluogo e la frazione del Puntone, pur avendo in questi luoghi ambulatori funzionanti durante il resto dell’anno. Nonostante ciò il Comune non ha minimamente pensato a coloro che sono stati costretti a recarsi alla vaccinazione utilizzando servizi a pagamento o associazioni come Auser (che svolgono un servizio meritorio ma che hanno dovuto organizzarsi da soli per poter prestare l’assistenza ed il servizio richiesto).
Proprio nell’anno in cui l’inutile navetta comunale estiva era stata soppressa causa Covid, ci sarebbe piaciuto se l’amministrazione comunale avesse valutato l’opportunità di organizzare il trasporto di coloro che dovevano vaccinarsi, magari trovando qualche accordo (anche economico) con le associazioni che già stanno dando supporto ai cittadini bisognosi”.
“Chiediamo anche al sindaco – si legge ancora nella nota – in previsione della vaccinazione a tappeto annunciata per la fine di Aprile, se è stata prevista l’effettuazione di sopralluoghi con le autorità preposte per individuare nelle prossime settimane la fattibilità della creazione di un hub vaccinale per i cittadini di Scarlino, in cui poter effettuare il maggior numero di vaccinazioni possibili in sicurezza, non appena sarà possibile. Un esempio potrebbe essere lo stabile della ex Montecatini in Via Morandi, a Scarlino Scalo, attuale sede di Scarlino Soccorso, che dispone di spazi ampi e del necessario distanziamento. Allo stesso tempo, speriamo che migliori l’informazione ai cittadini su come sarà organizzato il servizio e ci auguriamo che il nostro messaggio serva a stimolare l’amministrazione comunale e non scateni il solito attacco verso le minoranze, come nel caso del ticket per Calaviolina che ci ha portati al centro delle cronache nazionali, ritenendo la questione vaccinale di fondamentale importanza per i nostri cittadini”.