ROMA – C’è anche Massimiliano Pepi, degli Attortellati, tra i ristoratori che si sono incatenati a Roma per protestare contro le chiusure delle loro attività. La manifestazione è in corso a Montecitorio, sotto al palazzo che ospita la Camera dei Deputati.
“Di nuovo a Montecitorio per dire ora basta – scrive Pepi sul suo profilo Facebook – Questa volta ci siamo incatenati alle transenne per ricordargli che togliendoci il lavoro ci hanno tolto la libertà. Chiediamo solo lavoro, dignità e libertà. Siamo entrati da 10 giorni nel sesto mese consecutivo senza la possibilità di lavorare ,questa non è democrazia. Il tutto a zero indennizzi o ad indennizzi minimali. Ora basta”.
Questa, invece, la lettera scritta dai ristoratori.
Ci troviamo a Roma in piazza di Montecitorio, davanti alla sede del Camera dei deputati e del Parlamento Italiano, a pochi passi da Palazzo Chigi, sede del Governo e del Presidente del consiglio dei Ministri Mario Draghi.
Ci troviamo qui nel mezzo della piazza, incatenati e decisi ad andare avanti ad oltranza, fino a quando il Governo non annullerà lo stato emergenza e le relative limitazioni ad esse collegate.
Noi non chiediamo più, noi arrivati a questo punto pretendiamo e basta!
Rappresentiamo il mondo del lavoro e delle imprese.
Abbiamo deciso di fare questo gesto estremo perché ormai questo Paese è sull’orlo del baratro a causa delle politiche scellerate messe in atto dal Governo Conte prima e Draghi poi.
Chiusure, limitazioni e restrizioni alle imprese e ai cittadini non hanno avuto alcun risultato.
Dopo più di un’anno ci ritroviamo sempre nella stessa situazione è ciò significa che non è questa la soluzione al problema del virus.
Hanno distrutto il tessuto economico e sociale del Paese e causato il fallimento della micro impresa italiana, di quel ceto produttivo che è il vero motore d’Italia.
Ma se sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
Non esiste alcuna evidenza scientifica che indichi come il contagio da Covid avviene all’interno delle attività commerciali, delle fabbriche, delle industrie, dei cinema, dei teatri, degli stadi, dei parchi gioco, dei bar, dei ristoranti, dei pub, delle discoteche, delle palestre e delle piscine, piuttosto che all’interno dei pubblici uffici, dei mezzi di trasporto stracolmi di gente(tram, autobus, metropolitane), dei supermercati, degli autogrill e degli Ospedali, anzi proprio questo ultimi hanno dimostrato di essere una delle maggiori fonti di contagio.
Perché allora PERSEVERARE in questo modo, perché continuare in questa direzione invece di cambiare sistema?
Non siamo venuti qui per chieder soldi o “ristori” a differenza di altri.
Il Decreto Sostegni del Governo Draghi è stata l’ennesima presa in giro nei confronti di tutte le categorie lavorative.
Un’insulto all’intelligenza.
Non vogliamo le vostre elemosina!
Siamo consci del fatto che esista un virus e riconosciamo che possa essere pericoloso per determinate categorie considerate a rischio, che abbia prodotto dei morti e che non sia da sottovalutare.
Ma ormai tutti sappiamo che esiste una NARRATIVA completamene FALSA e DISTORTA dalla realtà, che noi neghiamo.
1- I numeri dei decessi quotidiani sono manipolati e gonfiati per far crescere la paura e portare avanti l’emergenza nazionale.
Vengono inseriti nel conteggio non solo i morti PER COVID ma anche e sopratutto i morti CON COVID, positivi al tampone dopo il decesso per altre cause.
2- Il metodo diagnostico utilizzato per la ricerca dei malati non è attendibile come già dichiarato dall’inventore dello stesso e dall’OMS: i tamponi producono sia falsi positivi che falsi negativi
3- Il virus è per lo più curabile, a detta di tutti i più importanti medici e virologi di fama mondiale.
Ha un tasso di letalità molto basso, dello 0.03% sulla popolazione mondiale, e costituisce pericolo reale nella maggioranza dei casi solo per over 70 o persone con polipatologie pregresse sensibili a una qualunque influenza stagionale.
4- I cittadini che risultano positivi al virus, attraverso un metodo diagnostico non attendibile, sono nel 96/97% dei casi del tutto ASINTOMATICI, ma vengono considerati come malati dalle ASSL e dalle strutture sanitarie ospedaliere.
? Non possiamo più accettare e tollerare tutto ció perché questo modus operandi distrugge il Paese e crea danni irreversibili all’economia e alla popolazione.
Oltre al commercio anche il mondo dello sport, del turismo e della scuola sono stati colpiti.
Questa paura inculcata nella mente della gente ha terrorizzato la popolazione trasformando una sindrome influenzale in un mostro.
È stato creato un’impianto, stabile e duraturo, fatto di bollettini quotidiani, decessi, fasce colorate, terapie intensive, tamponi, mascherine, virologi che pontificano nei salotti televisivi, lockdown, coprifuoco, restrizioni e limitazioni.
Il Covid va curato potenziando le strutture sanitarie ospedaliere, depredate da anni di tagli alla sanità.
Vanno messe in sicurezza le categorie più fragili, e vanno implementati i protocolli per le cure domiciliari affinché non soffrano le terapie intensive.
#ORABASTA
Siamo qui per rivendicare il nostro diritto al lavoro e alla libertà, e perché vogliamo far emergere la verità.
Vogliamo e pretendiamo da subito:
1- Riapertura immediata di tutte le attività commerciali, senza alcun limite e senza restrizione di orario, seguendo i protocolli di sicurezza.
2- Cancellazione del coprifuoco.
3- Ripristino degli spostamenti tra Comuni e Regioni su tutto il territorio e cancellazione delle fasce di colore per le Regioni.
4- Anno bianco fiscale e credito di imposta su affitto locazione e affitto d’azienda.
Riteniamo altresì responsabile tutta la classe politica italiana che ha avvallato questa DITTATURA SANITARIA e ha stabilito che a causa di una qualunque malattia o di un virus sia consentito togliere ai cittadini LIBERTÀ e LAVORO.
Pretendiamo il rispetto della Costituzione Italiana, vogliamo tornare immediatamente a vivere e a lavorare.