SCARLINO – “Le contraddizioni del Pd sull’inceneritore di Scarlino sono finalmente emerse e, forse, il partito ha individuato il serial killer del fronte del No all’inceneritore, creando quella crepa che potrebbe spianare la strada alla realizzazione dell’impianto”. Così la Lega con il commissario regionale l’onorevole Mario Lolini e il segretario provinciale e consigliere regionale Andrea Ulmi commentano le parole del sindaco di Gavorrano Andrea Biondi.
“Un giorno – proseguono – gli esponenti Lega- il sindaco di Follonica Andrea Benini e il sindaco di Scarlino Francesca Travison chiedevano, giustamente, un’inchiesta pubblica alla Regione, e subito dopo Biondi apre al termovalorizzatore.
Non è che cambiando la definizione dell’impianto, cambia la sostanza, visto che Scarlino Energia ha chiesto di riattivare, con qualche modifica, l’attuale struttura e, guarda caso, Biondi, proprio nelle scorse ore, ha chiesto e ottenuto di essere inserito nella conferenza dei servizi. La sensazione è che la sua posizione possa servire per rompere il fronte del No creato dai comuni di Follonica e Scarlino, con il primo che solo pochi giorni fa ha ribadito la contrarietà con un ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale.
Le vere contraddizioni del Pd si hanno in Regione. Quell’impianto è stato autorizzato più volte, prima dalla provincia con la presidenza di Leonardo Marras, poi la palla è passata alla Regione. Se non fosse stato per i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato probabilmente da Firenze sarebbe già arrivato da tempo il via all’incenerimento.
Inoltre risuonano ancora le parole del presidente Eugenio Giani che in campagna elettorale annunciava i carri armati per fare partire l’impianto, salvo poi tornare indietro di fronte alle proteste.
Crediamo che nonostante le rassicurazioni date dal consigliere Pd Donatella Spadi, la posizione di Biondi vada a rispecchiare quella reale in Regione. E il silenzio di Marras sul tema ci sembra assordante.
Chissà che cosa ne pensa Giacomo Termine, dipendente del Comune di Gavorrano, sull’uscita del suo datore di lavoro, al quale però, in qualità di suo segretario di partito, data la recente iscrizione al Pd di Biondi, può dettare la linea politica? Lo sosterrà o giocherà a dare il colpo al cerchio e quello alla botte che non farà altro che indebolire la lotta che da anni va avanti contro un impianto che non convince nessuno?
Per la Lega l’uscita di Biondi non è casuale anche per i gruppi che intende rappresentare. Solo pochi giorni fa Biondi chiedeva i gessi rossi della Venator a Pietratonda, disinteressandosi dell’iter in corso per stabilire se quello sia il luogo idoneo, prendendosi la risposta ferma del sindaco di Campagnatico Luca Grisanti che gli ha ricordato di non averli voluti in precedenza sul suo territorio. Oggi si schiera invece a favore dell’inceneritore.
Non è che che vuole diventare il paladino di chi, in nome dell’occupazione, passerebbe anche sopra la salute e la sicurezza dei cittadini? Se così fosse sarebbe sicuramente grave”, concludono dalla Lega.