FIRENZE – “La ‘Relazione sull’inquinamento derivante dall’utilizzo dei gessi rossi prodotti a Scarlino’, presentata mercoledì 24 marzo dal presidente della Commissione parlamentare ecomafie, Stefano Vignaroli, e del co-relatore Alberto Zolezzi, non solo mette in imbarazzo la Toscana per una grave questione di inquinamento, denunciata per anni dai comitati ambientalisti locali, ma solleva anche nuovi elementi con cui la politica regionale deve fare i conti. In primis il fatto che il rifiuto ‘gesso rosso’ rispetta i requisiti per essere impiegato nei recuperi ambientali delle ex cave esaurite, solo perché un decreto dirigenziale della Regione Toscana ne deroga i limiti. Queste deroghe devono essere eliminate”.
Così Irene Galletti, presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana, commenta l’evoluzione dei fatti attorno alla questione dei gessi rossi di Scarlino e annuncia una mozione urgente per porre rimedio.
“Coerentemente con quanto indicato dalla commissione parlamentare ecomafie – rileva la pentastellata – è ormai chiaro che i gessi rossi siano un rifiuto speciale e che la tutela della salute e dell’ambiente devono essere prioritari rispetto alle decisioni che la politica dovrà assumere. Tutto questo senza ripercussioni sui posti di lavoro. Abbiamo una sfida epocale davanti che si chiama transizione ecologica, che per essere tale deve occuparsi tutti gli ambiti come il lavoro, l’economia, l’ambiente, l’utilizzo delle risorse e la salute in correlazione”
“Per fare questo – annuncia Galletti – ho deciso di sottoporre all’Assemblea toscana una mozione urgente, che vincoli la Giunta regionale a seguire la direzione già tracciata dalla Commissione parlamentare, attraverso tre chiari impegni: il primo è quello relativo all’eliminazione delle deroghe ai limiti di legge per cromo e vanadio, stabilite nel 2017 dalla Regione Toscana con Decreto dirigenziale n. 2835 del 14 marzo 2017. Il secondo impegno è quello di mettere a disposizione della Società Venator un sito di discarica autorizzata e capace di accogliere in sicurezza i gessi rossi, annullando le autorizzazioni in essere per il ripristino della cava di Montioni”.
E conclude: “Come ultimo impegno, ma non meno importante, quello di illustrare al Consiglio regionale un piano per il mantenimento occupazionale, anche relativo all’indotto, salvaguardando al contempo l’ambiente e la salute umana.”
“L’ambiente della nostra provincia – aggiungono Antonella Pisani, Gianluigi Perruzza, Francesca Amore e Daniela Lembo, i consiglieri 5 stelle grossetani – è continuamente messo in pericolo da rischi legati ad attività produttive derivanti dalla mancanza di soluzioni efficaci per la gestione dei materiali più pericolosi che derivano dalla lavorazione, e la salute dei cittadini ne subisce altrettante conseguenze. Siamo increduli di fronte a questo atteggiamento avuto negli anni dalla Regione Toscana, che da una parte si riempie la bocca di parole come sostenibilità dei cicli produttivi, e dall’altra non esita a derogare a discapito di ambiente e salute collettiva. Per cui ci uniamo alle richieste della consigliera Galletti per una soluzione ambientalmente accettabile e contemporaneamente priva di ricadute sui posti di lavoro”.