GROSSETO – Per un addio che addolora, un nuovo arrivo che apre alla speranza. Come noto, entro la fine del mese di giugno la Congregazione dei Padri Vincenziani riconsegnerà alla Diocesi la parrocchia del Sacro Cuore, ritirando gli attuali tre sacerdoti presenti. Si chiuderà così, con dispiacere di tutti, una storia durata 73 anni.
I padri vincenziani, infatti, arrivarono a Grosseto nel 1948, chiamati dal vescovo Galeazzi. AI primi due sacerdoti – i padri Bruschini e Squeri – fu affidato il compito di essere, l’uno padre spirituale del Seminario, l’altro cappellano dell’ospedale. Nel 1954 alla Congregazione dei Padri della Missione fu affidata la nascente parrocchia del Sacro Cuore, che hanno curato fino ad oggi.
In quest’ultimo anno, a fronte della decisione dei Superiori di ritirarsi da Grosseto per ridimensionare le presenze a fronte di un calo di vocazioni, il vescovo Rodolfo ha sondato la possibilità che un’altra comunità religiosa potesse assumere la guida pastorale di una parrocchia grande e vitale.
E la risposta è arrivata: “Dopo mesi di contatti e di confronto – annuncia il vescovo – il 19 marzo scorso è arrivato il sì ufficiale del Superiore generale dei Servi della carità, meglio conosciuti come Guanelliani. Il loro generoso sì ci riempie il cuore di consolazione, sia perché potremo assicurare alla comunità del Sacro Cuore la presenza di un numero adeguato di sacerdoti (almeno 3), sia perché con l’arrivo dei Guanelliani la Diocesi si arricchisce di un carisma, che in qualche modo si inserisce nel solco tracciato dai Vincenziani: quello della carità. Il distacco dai Padri della Missione ci addolora profondamente e abbiamo fatto di tutto per evitare la loro decisione, ma custodiamo con gratitudine il tanto bene da loro seminato nella nostra Chiesa, conservando un ricordo bello di ognuno dei padri che per periodi più o meno lunghi ha operato a Grosseto, costruendo una comunità viva come è quella del Sacro Cuore e spendendosi con generosità in altri servizi, a partire dal contributo fondamentale alla nascita della Caritas”.
Il vescovo ha dato comunicazione ufficiale di questa notizia al clero nell’incontro on line di oggi.
I Servi della carità giungeranno a Grosseto durante la prossima estate e si insedieranno ufficialmente a settembre. Questa congregazione religiosa fu fondata da don Luigi Guanella (Fraciscio di Campodolcino 1842-Como 1915). Professando i voti religiosi, i Guanelliani intendono vivere il Vangelo sullo stile di Gesù povero, casto ed obbediente, come cammino per realizzare la santità. I Servi della Carità hanno ricevuto dal fondatore l’amore e la cura dei poveri, specialmente dei più abbandonati, di “coloro che sono poveri nell’ingegno o nella salute o nelle sostanze”. In particolare si dedicano al ministero della carità tra i disabili mentali chiamati da don Guanella i “buoni figli”, tra gli anziani, i fanciulli e i giovani.
La molla decisiva a convincere i Guanelliani ad accettare l’invito del Vescovo a giungere a Grosseto è il titolo della parrocchia di cui assumeranno la guida pastorale: don Guanella, infatti, nutriva una particolare devozione al Sacro Cuore, riprodotto anche nello stemma della congregazione.
“Crediamo in questo modo – aggiunge il vicario generale don Paolo Gentili – di aver offerto una risposta adeguata alla comunità del Sacro Cuore, comprensibilmente disorientata per il cambio che li attende. L’arrivo di una nuova comunità religiosa, seppure non colmerà l’affetto che si è instaurato coi Padri Vincenziani, consentirà alla parrocchia e alla Diocesi di “respirare” coi polmoni di un nuovo carisma. Tutt’altro che scontato, in questi tempi difficoltosi per molti Ordini e Congregazioni religiose, che vedono assottigliarsi il numero dei loro membri e sono, quindi, costretti sempre più spesso a dolorosi tagli, che oggettivamente impoveriscono ogni Chiesa locale, perché i carismi fioriti nel corso dei secoli sono un dono bellissimo, che testimonia la fantasia dello Spirito. Grati, dunque, ai Guanelliani per il loro sì, ci prepariamo ad accoglierli”.