GROSSETO – Una volta ho letto che nel momento in cui decidiamo di salire sulla bilancia bisognerebbe piangere, piangere tanto perché pare essere un buon modo per liberarsi dalla ritenzione. È un’affermazione simpatica ma vi assicuro che non basta piangere per asciugarsi dai liquidi in eccesso, io sono un esempio lampante, non c’è film romantico cui riesca a resistere eppure frequentemente faccio uso di drenanti.
A noi donne capita spesso di sentirci gonfie, già con i primi caldi le scarpe stringono, gli anelli escono con difficoltà dalle dita, oppure quel senso di pesantezza che sentiamo a fine giornata, parliamo di piccoli fastidi dovuti a una vita sedentaria, una cattiva alimentazione, qualche chiletto di troppo che anche questo susseguirsi di lockdown da circa un anno ci sta lasciando.
Ecco allora che procediamo a illustrare alcune delle piante che ci possono soccorre nei casi di ritenzione, vi ricordiamo che non ci sostituiamo ad un medico e vi ricordiamo sempre di confrontarci con lui in quanto i rimedi trattati non possono essere utilizzati da tutti e in tutti i casi.
Con RITENZIONE IDRICA si indica la tendenza a trattenere liquidi all’interno dell’organismo in particolar modo nelle zone predisposte ad accumulare grasso come cosce, glutei e addome. Fortunatamente nella maggior parte dei casi la ritenzione è il frutto di uno stile di vita inadeguato e di una dieta sregolata. Ecco che il primo e più importante passo è quello di intervenire cambiando subito rotta alle cattive abitudini. Contemporaneamente al cambio di stile di vita, le piante ci saranno di grande aiuto. Delle proprietà diuretiche del Tarassaco ne abbiamo parlato nello scorso articolo, oggi andiamo a conoscere ed approfondire:
La BETULLA: della pianta si utilizzano le foglie, le gemme e la linfa, tra l’altro siamo proprio nel periodo di raccolta, anzi di estrazione visto la linfa acendo un foro profondo 3/5 cm sulla parte del tronco esposto a sud a circa un mero di altezza da terra, dove si introduce un tubicino nel quale la linfa defluisce in recipienti destinati alla raccolta. Qualunque sia la preparazione che preferite io rimango sulla tisana da fare con le foglie da bere due o più volte al giorno sia per la funzione detossinante del nostro sistema linfatico sia per l’incremento di emissione di urina facilitando l’eliminazione di sostanze in eccesso come gli acidi urici che provocano gotta, e utile anche per prevenire o contrastare le cistite, cellulite.
PILOSELLA anche lei dotata di un’importante attività diuretica che si associa ad una buona azione antinfiammatoria ecco che le nostre caviglie gonfie troveranno sollievo velocemente con il suo utilizzo.
La VERGA D’ORO cugina della pilosella e del tarassaco, in quanto oltre ad avere proprietà diuretiche, antinfiammatorie, anche lei ha dei fiorellini gialli; la differenzia dalle altre sta nel fusto lungo, io l’ho conosciuta con il nome di “bacchetta dorata” e questo è il nome che continuo a darle in quanto gli infonde quella magia di effetto sgonfiante un po’ come una bacchetta magica.
L’ORTOSIPHON o tè di Giava frequentemente abbinata ai prodotti anticellulite ha inoltre proprietà rimineralizzante e antimicotiche.
L’EQUISETO o Coda cavallina è una pianta che contiene molto silicio e altri minerali essenziali per il tessuto osseo e per la crescita di unghie e capelli oltre alla sua azione diuretica, viene usata come integrazione a scopo preventivo contro l’osteoporosi. Potete usare l’infuso anche per la cura del vostro orto bio, per remineralizzare le piante sia spruzzandolo sulle foglie, sul tronco o innaffiando il terreno.
I PEDUNCOLI DI CILIEGIO, ecco, subito una buona abitudine da prendere sarà quella di non buttare più i rametti delle ciliegie che mangiate a maggio e di farli essiccare per poi aggiungerli a qualche altra pianta per preparare un infuso ad azione drenante.
Ultima ma non meno importante è la GRAMIGNA che è la nemica numero uno dei nostri giardini, pianta che nelle leggende popolari si pensa che sia protetta da un angioletto dispettoso che la incoraggia, sussurrandole proprio di crescere… crescere… e crescere… è vero, è la pianta infestante per eccellenza, ma i suoi lunghi rizomi sono utilissimi per le nostre bevande ad azione emolliente, diuretica, disinfettante e antinfiammatorie. La gramigna è l’alleato numero uno nell’eliminazione di acido urico, per disinfettare le vie urinarie e depurare il sangue. Io ho avuto il piacere, grazie alla mia amica Roberta, folletto di campagna, di assaggiare la sua torta salata di erbe spontanee con gramigna, borragine, ortica e tarassaco.
Dopo aver dato uno sguardo più ampio alle piante ad azione drenante non mi resta che lasciarvi una mia ricetta di tisana da provare e aspettare qualche vostro riscontro…
Per le tisane diuretiche ho pensato di omaggiare il comune di Santa Fiora e le sue frazioni, come si può non ringraziare la fonte che dissenta tutta la nostra provincia?! Fonte inesauribile di acqua fresca che sarà utile per la preparazione delle nostre tisane!
Tisana “angioletto dispettoso”
20 gr di GRAMIGNA
20 gr di PILOSELLA
20 gr di BETULLA
20 gr di FINOCCHIO.
Tisana numero “bacchetta dorata”
20 gr BETULLA
20 gr EQUISETO
20 gr VERGA D’ORO
20 di PEDUNCOLI DI CILIEGIO
20 gr di TARASSACO
VI CONSIGLIAMO: di non andare a raccogliere le piante in natura per non rischiare errori e di affidarvi sempre al vostro erborista di fiducia. Quelli che vi proponiamo non sono consigli medici, quindi, specie per patologie specifiche, fate sempre riferimento al vostro medico curante prima di assumere qualunque prodotto.
*L’autrice Serena Remi, nata a Gavorrano, da 28 anni lavora nel settore del benessere come erborista e venditore al dettaglio di prodotti a scopo salutistico al negozio l’Erbolario di Grosseto al centro commerciale Maremà.