MONTE ARGENTARIO – Ampia operazione di controllo della filiera ittica da parte della Capitaneria di porto di Livorno. L’operazione Xiphiidae ha portato al sequestro totale di oltre mezza tonnellata di prodotti ittici in tutta la regione.
Il comandante di un peschereccio di Porto Santo Stefano è stato denunciato per aver superato i limiti di navigazione poiché sorpreso a navigare a più di 25 miglia dalle coste dell’Isola di Montecristo, una distanza troppo elevata in relazione alle abilitazioni in possesso dell’imbarcazione, sia sotto l’aspetto della navigabilità e delle dotazioni di sicurezza di bordo, sia per quanto riguarda l’autorizzazione a pescare.
Oltre a questo, nel resto della regione sono state fatte 78 ispezioni, scoperti 18 illeciti di cui uno a carattere penale, oltre 600 Kg di prodotti ittici e 26 attrezzi da pesca sottoposti a sequestro.
25.000 euro il totale complessivo delle sanzioni inflitte ai trasgressori delle norme sull’esercizio della pesca e sulla commercializzazione dei prodotti che, in un caso, hanno finanche condotto alla chiusura di una pescheria per motivi sanitari.
L’azione ispettiva a terra si è concentrata nelle province di Siena e Cecina dove i militari hanno sequestrato una partita di 500 Kg di prodotti ittici di vario genere a due grossisti sprovvisti di regolare documentazione di tracciabilità. Più approfondite verifiche hanno inoltre fatto scoprire che parte dei prodotti ittici preconfezionati erano addirittura scaduti, oltre che non correttamente conservati. Ai titolari sono state inflitte sanzioni amministrative per un totale di 3.500 euro.
A Prato, invece, gli ispettori pesca della Guardia Costiera di Livorno e i funzionari della locale Azienda U.S.L. – Dipartimento della prevenzione, Unità Sicurezza alimentare – hanno ispezionato una pescheria gestita da cittadini di nazionalità cinese. All’esito dei controlli ne è stata disposta la chiusura per gravi carenze igienico-sanitarie.
Di rilievo anche l’attività condotta in mare.
Le motovedette impiegate hanno infatti sequestrato centinaia di metri di rete e numerose nasse non conformi alle vigenti normative e pericolose per la navigazione in quanto prive delle prescritte segnalazioni.
Gli ispettori del Centro Controllo Area Pesca, infine, tramite i sofisticati sistemi di monitoraggio del traffico navale, hanno intercettato tre unità da pesca in aree marittime vietate per l’attività di pesca a strascico. Circa 6000 euro il totale delle sanzioni amministrative comminate.