GROSSETO – “Anche se la Toscana non dovesse diventare “zona rossa” è oramai certo che i giorni a ridosso della Pasqua dovranno essere trascorsi a casa. Una situazione sanitaria drammatica che ci auguriamo possa al più presto trovare soluzione perché solo attraverso una vera ripartenza il Sistema Italia può sperare di non soccombere. Possiamo però già affermare con certezza che la decisione di dichiarare rossa l’Italia nei giorni dal 3 al 5 aprile peserà come un macigno soprattutto sui laboratori artigiani e sulla ristorazione, settori che dagli ultimi mesi dell’anno scorso stanno pagando un prezzo pesantissimo e questo pur avendo messo in atto tutte le disposizioni sicurezza anti Covid. Molti hanno cercato di evitare il peggio mettendo in campo ogni sforzo necessario per poter lavorare, asporto e consegna a domicilio dei prodotti, ma le conseguenze del lockdown fanno pensare al peggio” Sono le amare parole del segretario di Confartigianato Grosseto Mauro Ciani alla vigilia delle prossime festività che da sempre rappresentavano un momento di convivialità e allegria.
“Il crollo delle attività di ristoranti, pizzerie, bar, trattorie, agriturismi ed in genere di tutto il comparto turistico e ricettivo – prosegue Mauro Ciani – travolge a valanga interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con quantità significative di prodotti invenduti, dal vino, ai prodotti artigianali ed agricoli trasformati, quali le carni, la pasta, i prodotti da forno, i salumi, i formaggi, solo per fare alcuni esempi”.
Solo a voler considerare il comparto dolciario, che normalmente con i lievitati da ricorrenza realizza durante il periodo pasquale una significativa fetta di fatturato annuo, si contano a livello nazionale 17.514 imprese artigiane di pasticceria e gelateria, il 20,2% delle 86 mila imprese dell’artigianato alimentare, che danno lavoro a 65 mila addetti; in Toscana sono 1.199 con una particolare vocazione del 25,9% sul resto dell’artigianato alimentare; in provincia di Grosseto 93 imprese, il 22,5% delle imprese artigiane alimentari. Come a livello nazionale nella nostra regione e nella nostra provincia questo settore è caratterizzato da una rilevante presenza dell’imprenditorialità femminile: le imprese guidate da donna sono, infatti, un terzo (33,0%) delle pasticcerie e gelaterie.
“La crisi ha fatto segnare un calo del fatturato del 36,7% – continua Ciani – segni meno dovuti alla recessione, al crollo dei flussi turistici e alle restrizioni della mobilità. Per questi motivi, per dare una mano al settore e al suo indotto invitiamo i cittadini a preferire, in occasione delle prossime festività, prodotti artigiani locali. Optare per dolci, colombe, uova, gelati, carni, salumi, formaggi, pescato locale, pasta ed in genere tutti i prodotti realizzati con materia prima maremmana non solo significa tutelare quelle piccole imprese che tanto hanno fatto per tenere alto il nome, la qualità e la genuinità del Made in Maremma, ma significa tutelare posti di lavoro e famiglie e non ultimo sostenere gli agricoltori del territorio che hanno sempre lavorato in nome della tipicità e dell’eccellenza. Facciamoci e facciamo un regalo – conclude il segretario invitando i cittadini a un gesto di solidarietà – coccoliamoci durante queste feste con il meglio della nostra tradizione culinaria, facciamoci portare un piatto squisito da un ristorante e addolciamo questa Pasqua “in isolamento” con i dolci fatti dai maestri artigiani locali e con tutte le altre nostre produzioni artigianali e di trasformazione. Ne guadagnerà il nostro palato e anche la nostra salute e sarà un gesto importante per tutta l’economia del territorio”.