GAVORRANO – Non si placa la polemica tra volontari e l’amministrazione comunale per le giornate ecologiche di cui è stata annullata la seconda data in programma per domenica prossima. Una dei volontari, Gina Redi di Gavorrano, che aveva partecipato all’iniziativa lo scorso fine settimana, ha inviato una lettera aperta, dal tono molto amareggiato.
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«Dopo l’atto vandalico – scrive – avvenuto il località Poderi Bassi, nella notte del 15 marzo, alla raccolta dei rifiuti fatta dai volontari, abbiamo ricevuto l’invito da parte dell’amministrazione, nella figura della vicesindaca Francesca Bargiacchi, di sospendere l’evento. Premetto che l’avevamo coinvolta nell’organizzazione e aggiornata passo dopo passo sull’avanzamento dei lavori con mail e messaggi. L’amministrazione infatti ci ha fornito i sacchi grandi per la raccolta e la signora Bargiacchi doveva coordinare con la Sei modalità per il ritiro dei rifiuti. Circa 20 giorni prima sono state comunicate le date. Domenica 14 marzo, appena finito il lavoro, le abbiamo inviato le foto del materiale raccolto. Siamo stati molto soddisfatti del risultato e nel tratto che va dal parco dei Castagni ai Poderi Alti, abbiamo tolto un autotreno di rifiuti. Non so per quando fosse stata programmata la data di ritiro, ma so per certo che nella notte del lunedì sono incendiati. In tutta risposta abbiamo ricevuto una mail dalla Bargiacchi in accordo con il sindaco, senza una parola di solidarietà, ma con una richiesta di sospendere l’iniziativa. Delusa da ciò, martedì stessa ho chiamato la vicesindaca spiegandole l’importanza di poter realizzare l’iniziativa già programmata e pubblicizzata del 20 marzo, alla quale peraltro più di 30 persone si erano già iscritte. I tempi per organizzare il ritiro c’erano tutti e inoltre le ho rivolto un’accorata richiesta di dare un segnale forte di legalità e di vicinanza alla popolazione che, con tanto senso civico, ha partecipato all’evento».
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«È possibile – si chiede Redi – che un atto criminale, perché di questo si tratta, penalizzi l’entusiasmo e la sensibilità di un’intera comunità che pur nelle diversità si è unita nell’unico scopo di pulire il proprio territorio? La risposta è avvenuta in maniera veloce il giorno successivo in cui con una mail dal tono anche un po’ seccato, ha ribadito con un linguaggio burocratico e politichese che in pratica non si può fare nulla, anzi sì, le cartine per terra si possono raccogliere, ma guai toccare i rifiuti ingombranti. Si possono solo guardare e al massimo segnalare all’ufficio ambiente del Comune che forse nel prossimo secolo provvederà alla rimozione. Fra l’altro questi rifiuti noi li abbiamo trovati in sentieri lungo il bosco lontani dalla strada e non accessibili con i mezzi, infatti li abbiamo recuperati a mano e trascinandoli con le corde».
«Noi volontari – prosegue la lettera -, siamo abituati a vivere gli eventi con passione, convinti che le belle azioni partono quasi sempre dal basso e poi hanno un effetto domino, ma che purtroppo non ha contagiato chi di dovere che invece ha pensato bene di spegnere questo entusiasmo».
«Peccato – conclude -, potevamo festeggiare l’inizio della primavera con un territorio comunale non solo fiorito ma anche molto più pulito, rimane l’amarezza e tanta delusione che chi dovrebbe tutelare il nostro ambiente e di conseguenza la nostra salute non è in grado di farlo, e che quell’elenco di rifiuti che potevano essere rimossi nella giornata di sabato rimarranno lì per sempre».