GROSSETO – Si è tenuta oggi, mercoledì 17 marzo, in occasione del 160° Anniversario dell’Unità d’Italia, la cerimonia di posa della targa commemorativa dedicata a Girolamo Cannoni, componente della spedizione dei Mille di Marsala.
Il garibaldino, nato nel capoluogo maremmano il 26 febbraio del 1842, si imbarcò volontario l’8 maggio 1860 a Talamone su uno dei due piroscafi che avrebbero condotto l’Eroe dei due mondi alla conquista del Regno delle Due Sicilie. Distintosi nelle operazioni belliche e restando ferito, fu congedato come sottufficiale.
Alla cerimonia, tenutasi nel giardino pubblico all’incrocio tra via Nino Bixio e via Ciro Menotti ha partecipato il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna: “Sono veramente orgoglioso di celebrare la figura di Girolamo Cannoni, un uomo che con il suo coraggio, mosso da sentimenti profondi di amore e responsabilità verso il Paese, ha contribuito a formare la nostra splendida Italia così come la conosciamo oggi – dice il sindaco di Grosseto-. Trovo doveroso quindi ringraziare David Berti, tris nipote del Garibaldino, tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita della cerimonia e l’assessore Fabrizio Rossi che ha fortemente voluto questo evento.”
La cerimonia ha visto inoltre l’attrice teatrale Laura Sbrana Adorni leggere un componimento Risorgimentale a cui è seguita la benedizione impartita da Don Roberto Nelli, parroco della chiesa del Santissimo Crocifisso. In chiusura il musicista Roberto Foschi ha eseguito l’Inno Italiano.
“Mi sono imbattuto nella storia del mio antenato nel corso di una ricerca bibliografica su David Lazzeretti. In verità, avevo sentito parlare in famiglia che il bisnonno di mia madre avesse partecipato alla Spedizione dei Mille di Marsala, ma non vi erano documenti che lo testimoniassero – afferma David Berti, trisnipote di Girolamo Cannoni -. Quando ho trovato delle fonti che dimostravano la partecipazione di alcuni Maremmani all’impresa di Garibaldi, ho cominciato a scavare. Sono entrato in possesso della Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia del novembre del 1871 che riporta l’elenco dei partecipanti alla spedizione a fini pensionistici. E sorpresa…ecco comparire il nome di Girolamo Cannoni. In seguito, grazie all’archivio della Curia Vescovile e alla disponibilità e professionalità di Don Jarek Migus, sono risalito al certificato di battesimo avvenuto nella cattedrale di Grosseto. Da lì, sono emersi episodi avvincenti di un uomo in cui era radicata una profonda fede, ma convinto e pervaso allo stesso tempo dagli ideali risorgimentali”.
“Nel giorno del 160esimo anniversario dell’Unità d’Italia abbiamo fortemente voluto che si dedicasse una targa in ricordo di una persona, come quella di Girolamo Cannoni, importante e significativa per la tutta la comunità grossetana e per la storia della Maremma”, scrive, in una nota, Fabrizio Rossi, consigliere comunale e coordinatore regionale Toscana di Fratelli d’Italia.
“Infatti – commenta Fabrizio Rossi – Girolamo Cannoni lottò assieme a tantissimi altri coetanei per gli ideali in cui credeva: ideali patriottici, di libertà e di amore profondo per la nostra Patria, l’Italia”.
“Con ‘Le radici della Memoria’ – prosegue Rossi -, l’iniziativa nazionale di Fratelli d’Italia per l’anniversario dei 160 anni dell’Unità d’Italia, vogliamo riportare l’attenzione e dare il giusto riconoscimento a chi ha combattuto per la patria, valorizzando alcuni luoghi simbolo del nostro patrimonio naturale e tradizionale, dell’identità nazionale e dei valori patriottici. Quindi, quale migliore esempio nella commemorazione con il cippo e targa dedicata al garibaldino Girolamo Cannoni posta nel giardino pubblico all’incrocio tra via Nino Bixio e via Ciro Menotti?”.
“Un esempio per i tanti giovani che credono nella libertà – dice Lorenzo Lauretano, presidente di Gioventù Nazionale-Grosseto -. Cannoni è stato un volontario garibaldino per la spedizione dei Mille, arruolatosi ad appena 19 anni, poiché credeva nella causa italiana e nella libertà della nostra Nazione. Allora era fondamentale combattere per la propria libertà, oggi abbiamo il dovere di difenderla contro ogni possibile minaccia liberticida. Girolamo Cannoni ha combattuto per ottenerla e difenderla”.