FOLLONICA – “Al di là di quanto si possa pensare, viste la comunicazione da parte del Comune, il problema della ex Colonia Marina non è in via di risoluzione”, scrive, in una nota, il consigliere Massimo Di Giacinto.
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“Ho l’impressione, ma è molto più di un’impressione, che chi nei giorni scorsi ha letto sui giornali la notizia di un progetto sperimentale sulla ex Colonia Marina di Senzuno si sia fatto l’idea che il problema, finalmente, è in fase di risoluzione, e l’edificio tornerà ad essere sicuro e utilizzabile – spiega il consigliere d’opposizione -. Ma non è per nulla così perché, al di là del pomposo titolo del comunicato stampa “Il Comune di Follonica fa parte delle Regioni europee dell’economia sociale”, la notizia vera, riassunta in pochissime parole, è che il comune deve organizzare, a maggio prossimo, un seminario durante il primo Summit “European Social Economy” di Mannheim, in Germania.
Sicuramente una partecipazione importante e un riconoscimento altrettanto apprezzabile per chi pensa e spera in un utilizzo a scopi sociali della ex Colonia Marina di Senzuno. Ma il problema è sempre lì da anni: un edificio che casca letteralmente a pezzi e si degrada sempre di più, giorno dopo giorno. E un seminario non risolve proprio un bel niente perché, come mi è stato risposto con chiarezza e trasparenza dall’assessore Francesco Ciompi ad un accesso agli atti sull’argomento, “la partecipazione non prevede alcun compenso, alcun impegno da parte del comune e non dà la titolarità per l’accesso ai fondi UE”. Quindi, in poche parole, nessun finanziamento europeo.
Va bene essere gli organizzatori di un seminario, e va altrettanto bene mettersi in contatto con esperti di livello internazionale in economia sociale, ma vorrei sapere da quanto tempo sindaco, assessori, consiglieri di maggioranza e disinteressati supporters di Andrea Benini e compagni, non passano dalle parti della ex Colonia Marina o se, come penso qualche volta ci transitano, fanno finta di nulla per non sentire vergogna.
Sono convinto che la cosa da fare al più presto sia quella di trovare una soluzione valida, logica e produttiva per quella struttura prima che, veramente, crolli tutto. Sempre e comunque, ma a maggior ragione in una difficilissima fase sanitaria e economica come quella che stiamo vivendo, dei bravi amministratori devono pensare principalmente al lavoro, al disagio sociale, alle difficoltà di famiglie e imprese, al futuro dei nostri ragazzi costretti a andare via dal golfo per farsi una vita tutta loro, addirittura all’estero.
Si parla, si discute, si progetta ma, per piacere, datevi una mossa una volta per tutte, trovate una soluzione vera e realizzabile per sistemare quell’immobile rendendolo produttivo per la comunità cittadina, senza ostinarvi a sostenere ancora il mantenimento della proprietà pubblica della ex colonia marina che, di questo passo, rischia di diventare un vero e proprio ammasso di macerie pubbliche. E allora vi inviteranno a organizzare, come esperti, un seminario per il riutilizzo delle macerie però, grazie alla vostra inerzia e insensibilità, pubbliche”, conclude.