GROSSETO – “Il dibattito aperto nel Partito democratico con le dimissioni di Nicola Zingaretti e il tema posto a tutti noi pecca proprio nello svolgimento perché al momento si ferma al titolo: il leader”, così Giacomo Termine, segretario provinciale Pd Grosseto.
“È arrivata l’ora di chiarire definitivamente il ruolo degli iscritti e degli eletti – prosegue -, identificare una nuova forma partito e soprattutto definire la nostra identità.
Basta candidature piovute dall’alto frutto di relazioni con il personaggio di turno o di equilibri di corrente fine a se stessi. I territori devono avere eletti radicati e che hanno dimostrato delle competenze per essere degli ottimi rappresentanti e uomini di governo.
Il Pd è dei suoi iscritti, che ogni anno pagano una tessera. Invece di rincorrere presunti alfieri del riformismo a targhe alterne, oppure movimenti e partiti che, senza essere né simpatizzanti né elettori del PD individuano e giudicano cosa debba o non debba fare il Partito Democratico, bisogna definire la nostra identità politica e allargarsi il più possibile per essere rappresentativi concretamente dei bisogni della società.
Non si riforma un partito cambiando solo chi lo rappresenta, anzi, se si parte da questo presupposto si rischia di affermare proprio il contrario e cioè la volontà di non risolvere i problemi che ne hanno causato la crisi. Perché di crisi si tratta.
Piano vaccinazioni, Recovery plan, Infrastrutture, ripresa economica e difesa della fasce più deboli della popolazione. Le risposte a tutti questi problemi insieme a molti altri snodi sono le caratteristiche su cui definire il PD. Le dimissioni di Zingaretti sono la conseguenza di una indeterminatezza del Pd, in cui l’orizzonte era quasi sempre ricco di nebbia e di subalternità.
Enrico Letta è un’ottima persona, preparata e competente. Gli auguro un buon lavoro, per tutti noi. Ad oggi però sono convinto che serva una condivisione ed un dibattito approfondito con i territori, da qui passa il nuovo corso del Partito democratico”, conclude.