GAVORRANO – Aggiornamento ore 12.50: Contatta dal nostro giornale la Asl Toscana sud est ha affermato di aver sentito il medico in questione che ha confermato di non aver fatto il vaccino, ma non per la mancanza del modulo, bensì perché il paziente aveva semplicemente sbagliato il giorno della vaccinazione.
News 0re 10.30: Aveva aspettato questa giornata con trepidazione, con fiducia e speranza. A 94 anni vaccinarsi è un passo importante, dimostra tanta fiducia nella medicina e nella scienza. Aspettative che in questo caso sono andate deluse perché l’anziano cittadino gavorranese, nonostante fosse stato convocato, nonostante si fosse presentato puntuale e avesse atteso fiducioso il proprio turno, il vaccino poi non lo ha avuto.
A raccontare quanto successo è il figlio, Mauro Andreini. «Mio padre di 94 anni è stato invitato dal suo medico a presentarsi, non nell’ambulatorio della Castellaccia dove vive, ma in quello di Bagno di Gavorrano che dista a 20 chilometri dalla sua abitazione».
«Tuttavia mio padre, il giorno dell’appuntamento, l’11 marzo alle ore 16, si è puntualmente presentato. Davanti a lui c’erano altri anziani, alcuni di questi provenienti dalla Castellaccia. Quando è toccato il suo turno il medico si è rifiutato di vaccinarlo perché mio padre non aveva il modello su cui firmare per attestare il consenso» prosegue Andreini.
«Neanche altri che lo avevano preceduto avevano il famigerato foglio, ma hanno raccontato che il dottore ne aveva lui sul suo tavolo. Un medico che rimanda indietro un anziano che ha aspettato con il cuore in mano da molti mesi il momento della vaccinazione anti-covid, peraltro invitato dal lui stesso. Eppure dovrebbe conoscere il Codice di deontologia medica che contiene regole e afferma che il medico ha il dovere di sostenere il benessere dei pazienti».
Ovviamente le domande che vengono alla mente sono tante: un medico che ha a che fare con anziani, in piccole frazioni spesso sfornite di edicole o cartolerie dove far stampare alcunché forse dovrebbe dotarsi di qualche modulo in più, visto anche che i medici di famiglia, per vaccinare, percepiscono dal sistema sanitario un compenso extra. L’altra domanda che sorge spontanea è: che fine ha fatto quella dose che non è stata iniettata? È stata gettata? È stata inoculata ad un altro anziano che ne avrebbe avuto diritto (ma con quale modulo del consenso visto che il dottore non li aveva?) è stata fatta a qualche altro paziente?
«Non so come poter riparare a questo cattivo comportamento – prosegue Andreini -. Il danno è stato fatto e non è sanabile. Qualcuno dovrà pensarci. Al di là di questo, mio padre aspetterà il suo prossimo turno. Ma mi appello ai media, perché questa brutta storia venga alla luce, perché in questi lunghi mesi terribili, la gente si senta protetta dall’indifferenza».