ISOLA DEL GIGLIO – “In virtù dell’inderogabile obbligo istituzionale che impone alla minoranza il controllo degli atti amministrativi, dobbiamo purtroppo prendere atto, per l’ennesima volta, della deludente risposta all’interrogazione circa il progetto di eradicazione di specie aliene”, così i consiglieri di Progetto Giglio Guido Cossu e Armando Schiaffino, che la scorsa settimana avevano presentato un’interrogazione al sindaco in merito al “Progetto Life 2018”, finanziato dalla Comunità Europea, riguardante interventi di eradicazione e/o contenimento di specie aliene vegetali e animali (fico degli ottentotti, mufloni, conigli selvatici, eccetera) sul territorio di Isola del Giglio.
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“Risposta che – proseguono -, per quanto sottoscritta dal sindaco, suscita pesanti perplessità sul reale compilatore del testo, vista la totale mancanza di ogni riferimento alla legge comunale. Perplessità che aumentano quando dal contenuto si evince addirittura la non conoscenza di atti approvati dall’Amministrazione Comunale stessa.
Anche per correttezza politica, al di là di ogni considerazione di carattere procedurale, ribadiamo la sostanziale e inderogabile necessità di una preventiva discussione in sede consiliare. Discussione che sicuramente avrebbe arricchito il dibattito e offerto spunti di riflessione che avrebbero allontanato il rischio (che invece, allo stato attuale dei fatti, si va progressivamente concretizzando) di ottenere esattamente il contrario di quello che viene auspicato e indicato nel progetto Life.
La non conformità alle procedure previste dalla legge espone spesso a tali rischi. I termini dell’illegittima sottoscrizione da parte del primo cittadino del progetto Life meriterebbe (come per molte altre decisioni adottate) ricorso in tutti i gradi della giustizia amministrativa, strada nella fattispecie non percorribile, se non altro per i tempi procedurali.
Ciò nonostante, i sottoscritti consiglieri di minoranza hanno ritenuto doveroso segnalare all’assessore regionale all’Urbanistica e Pianificazione, al presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, al segretario comunale, al prefetto e al sindaco stesso tutta una serie di illegittimità per verificare se la mancata ratifica, entro 30 giorni da parte del Consiglio Comunale, possa comportare la decadenza dell’atto”.