FOLLONICA – «Con la conferenza dei servizi programmata in Regione Toscana tra pochi giorni si potrebbe riaprire l’ennesimo capitolo sull’inceneritore di Scarlino» a parlare è il Psi di Follonica. «Al di là delle polemiche tra le forze politiche le principali decisioni “aperturiste” sul piano tecnico e politico sono state prese a livello provinciale prima e regionale dopo dal Partito democratico. Le ultime dichiarazioni da parte di esponenti regionali del Pd fanno ben sperare che qualcosa in casa democratica stia cambiando. Ma, come dice il ben noto santo, “se non vedo non credo”».
«La speranza è che almeno questa volta che la partita, con l’ingresso di un colosso dei rifiuti nella nuova proprietà dell’impianto, si è fatta ancor più seria, sia giocata in maniera chiara senza tante pantomime. Non le meritano i cittadini di Follonica e Scarlino e non sono riguardevoli soprattutto nei confronti dei lavoratori dell’impianto le cui esigenze di lavoro pare siano state messe in disparte. Dei destini del personale né, tanto meno, di un suo ricollocamento serio meglio se in un settore green legato alla riconversione dell’area del Casone, c’è traccia negli atti e nei fatti della politica follonichese».
«Parole tante, promesse altrettante ma i fatti per i lavoratori stanno a zero. Abbiamo più volte detto e scritto che la vera contrarietà all’inceneritore non si combatte a carte bollate ma con lo sviluppo di un nuovo modello occupazionale nel nostro territorio che potesse ricomprendere anche il coraggio di aprire alla necessità di farsi carico della gestione moderna e sostenibile dello smaltimento dei rifiuti prodotti dalla nostra zona. Le responsabilità a questo punto sono esclusivamente di chi ha il potere di stabilire le sorti dell’impianto. Il Pd è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità» conclude il Psi.