GROSSETO – Anche l’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto vuole rendere omaggio, nella giornata dell’8 marzo, a tutte le donne che stanno contribuendo a portare avanti il nostro sistema sanitario.
“In Italia il primato nella sanità – spiegato Nicola Draoli e Margherita Schipani, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Opi Grosseto – spetta alle donne, un trend in crescita da almeno 10 anni: quasi il 70 % del comparto sanità, infatti, è rosa.
Sono molte le donne che ogni giorno lavorano senza sosta per garantire e tutelare la salute dei cittadini e che sono in prima linea nel fronteggiare un’emergenza sanitaria che non coinvolge solo il nostro paese ma che sta riguardando tutto il mondo. In un momento critico come questo alle donne con un ruolo nelle professioni sanitarie possono essere richiesti grandi sacrifici nella conciliazione dei ritmi di lavoro con quelli della vita familiare.
L’8 marzo offre l’occasione per focalizzare meglio l’impegno quotidiano di ogni donna nel farsi carico degli altri: un impegno che esiste spesso su più fronti e che ancora più frequentemente non è riconosciuto a dovere. Le donne risentono ancora oggi di un contesto sociale e culturale che non le agevola.
Oltre al lavoro si fanno carico di impegni di natura domestica, come la gestione della casa e dei figli, sentendosi a volte costrette in questo contesto anche da una mentalità che andrebbe sicuramente rivista. Per questo crediamo sia importante utilizzare la giornata dell’8 marzo per riflettere, per fermarci un attimo e ricordare come proprio grazie alle donne la nostra società va avanti quotidianamente.
Una società come la nostra, paradosso della vita, che lascia poco spazio all’autonomia femminile ma che viene portata avanti, anche nel campo infermieristico, dalle donne. Ci teniamo a sottolineare che anche gli infermieri – concludono Draoli e Schipani – sono composti principalmente da donne e sono proprio loro che fino ad oggi sono riuscite a portare avanti il sistema sanitario, nonostante le differenze di genere che ancora esistono. A loro, il nostro grazie più sincero”.