GROSSETO – Il Teatro Studio Arci torna in scena per l’8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna.
“Il Teatro Studio Arci, con la sua attività di formazione e aggregazione dei laboratori teatrali e dei lavori della compagnia professionista responsabile dell’attività teatrale rivolta ai soci, pubblico e allievi, così come la funzione di centro culturale, di spettacolo live, musicale e teatrale di Spazio72, dove è importante ricordare che convergono anche molte attività promosse da altre associazioni della città – citiamo solo La Libreria delle Ragazze e Il Festival Resistente -, così come l’attività ricreativa del Circolo Khorakhanè con le sue serate a tema, le sue cene solidali, i suoi popolari e familiari pasti di mezzogiorno (Arci solidarietà, khorakhanè), sono chiusi”, spiega la presidente di Teatro Studio Arci Daniela Marretti.
“Siamo tutti chiusi, qualcuno più chiuso di altri – prosegue -, ma soprattutto abbiamo funzioni diverse e peculiari e così diverse e così peculiari, che sembra assurdo essere assimilati ad altre situazioni. Ma tant’è.
Per esistere Teatro Studio tiene insieme i propri soci utilizzando i mezzi che resta possibile frequentare, quelli virtuali, e sperimenta una Radio-chat che diventa palco per attori professionisti e allievi, persegue una linea di scrittura creativa – è già uscito un libro e da un libro è già uscita una performance presentata a La Notte Visibile della Cultura 2020 – e volontaristicamente, in incontri individuali, si tengono le fila di una didattica teatrale che per molte persone è linfa, espressione di sé, spazio di crescita.
La sede condivisa del Teatro Studio, Spazio72, resta quindi vuota, inutilizzata, ma Arci Solidarietà non perde un istante e attiva più che mai la sua rete volontaristica, fa da snodo, coordina, unisce servizio civile e volontariato cittadino e accoglie nella dispensa del ristorante chiuso, generi alimentari da distribuire alla città e nello spazio dei corsi di teatro, dei concerti, degli spettacoli, delle presentazioni di libri, degli stage, monta un armadio, impila scatole, riempie Spazio72 e lo trasforma in un Emporio. Giochi, abiti, scarpe, libri scolastici, tutto ciò che può servire a chi ha bisogno. E il luogo riprende subito vita: distanziamento, contingentamento, ma c’è da fare, controllare, ordinare, consegnare.
Pensiamo che tutto questo sia meraviglioso e che possa accadere solo in luoghi come questi: capacità di generare un mondo solidale, pacifico, attivo, alternativo.
Teatro Studio ha rifiutato ogni forma di partecipazione on line relativa a corsi o spettacoli, aspetta di poter tornare con i suoi a contatto col pubblico, aspetta di tornare nel vivo e dal vivo, ma in occasione dell’Otto marzo, Giornata Internazionale della donna, ad un anno esatto dalla
chiusura per pandemia delle nostre attività, su suggerimento di una tra le militanti più tenaci di Grosseto, Maria Vanna Zanini, raccoglie la proposta di leggere ad alta voce i documenti che l’Udi (Unione Donne Italiane) ha fatto girare per questo otto marzo 2021 e che oggi, più che mai necessaria, non va fatta cadere nel vuoto.
Allora uniamo il piacere di presentare la lettura pubblica dei documenti dell’Udi, che contengono una godibilissima intervista di Marisa Rodano sulla mimosa e le origini contese e diverse, ma tutte importanti, dell’utilizzo della mimosa e della nascita della Giornata Internazionale della Donna (ci piace non utilizzare la parola “festa”), al piacere di farlo dalla nostra sede, non più, per il momento, spazio di laboratorio e spettacolo, ma spazio solidale di sostegno alle persone che vivono difficoltà economiche.
Il piccolo evento avrà luogo sabato 6 marzo alle 12 a Spazio72 e verrà testimoniato con un piccolo video che dall’8 marzo girerà su FB.
Daniela Marretti ed Enrica Pistolesi, attrici e operatrici a tutto tondo del Circolo Teatro Studio Arci e l’instancabile Vanna Zanini – cooforndatrice del Centro Donna, poi Centro di Documentazione Donna di Grosseto, membra di Amnesty International e socia attiva de La Libreria delle Ragazze), daranno così voce alle Donne e voce all’Arci, mostrando come questi luoghi, goffamente assimilati ad altri, siano i veri propulsori della cultura e della solidarietà.