MARINA DI GROSSETO – Individuare e proteggere il Fratino. È il compito di cui si sta facendo carico l’associazione Maremma pro natura odv.
«Il nostro litorale ha la fortuna di veder riprodurre questo piccolo limicolo e già lo scorso anno sono stati identificati e controllati alcuni nidi nella zona a sud di Principina a Mare; per questo motivo, lo scorso anno, il comandante della Guardia Costiera di Marina di Grosseto , Giuseppe Romiti, contattò l’ornitologa Elena Grasso per individuare e proteggere i nidi».
Quest’anno, con la coordinazione di Elena Grasso, l’associazione si è resa disponibile per il controllo delle spiagge tra Principina a Mare, Marina di Grosseto e Castiglione della Pescaia, in accordo con i comandanti della Guardia costiera di entrambe le località, Giuseppe Romiti e Agostino Piscopo, per rilevare la presenza di questi piccoli uccelli, ricercare la possibile formazione di nidi e l’eventuale ovideposizione in modo da proteggere la cova fino al momento della schiusa delle uova. Da questo momento infatti i piccoli sono in grado di muoversi liberamente sulla sabbia seguendo i genitori nell’avventura della loro futura vita.
Il fratino (Charadrius alexandrinus) è un piccolo limicolo, ovvero una di quelle specie che vivono principalmente in ambienti umidi caratterizzati dall’acqua bassa e si nutrono di insetti e altri animali che trovano nel limo o lungo la battigia.
E’ un uccello costiero considerato a rischio estinzione, la cui tutela è promossa da leggi europee; i rischi, oltre alla diminuzione dei siti di riproduzione per l’aumento della antropizzazione, riguardano principalmente il calpestio delle uova, perché deposte a terra sulla costa rocciosa o sulla sabbia e la predazione, sia delle suddette uova che dei pulli, da parte dei cani privati, anche al guinzaglio, e/o da fauna selvatica. Nei casi di maggiore pericolo, si procede a tutelare i nidi con una semplice rete cilindrica a maglia larga, che consente ai fratini di passare per covare, ma che impedisce a gabbiani, cornacchie e altri uccelli almeno di predarne le uova.
L’associazione con i suoi soci controllerà periodicamente il litorale dalla metà di marzo, spesso affiancata dal personale delle Capitanerie di porto, per identificare e proteggere tutti gli eventuali nidi identificati. «In questo suo progetto l’associazione Maremma pro natura sarà felice di accogliere altre entità caratterizzate dagli stessi scopi o da persone che vorranno affiancare i soci nell’espletamento di questa ricerca. I dati rilevati saranno poi analizzati da Elena Grasso e convogliati in banche dati nazionali e/o saranno frutto di pubblicazione su riviste specifiche» (le foto sono di Marco Brandi).
Chiunque voglia partecipare e collaborare a questo progetto può mettersi in contatto con maremma.pronatura@gmail.com