GROSSETO – “Si avvicinano le elezioni e Giacomo Termine finalmente scopre di essere sindaco di un comune della Provincia di Grosseto”, scrivono, in una nota, i consiglieri di maggioranza del Consiglio provinciale grossetano.
“Dopo anni e anni di mancata partecipazione alle assemblee dei sindaci della Provincia – proseguono -, ora si erige a paladino dei cittadini, di fatto invitandoli a compiere un’azione illecita, spingendoli a non pagare le tasse.
Si parla di Cosap, una tassa che secondo una fantomatica interpretazione del pd, viene applicata soltanto dalla Provincia di Grosseto addirittura tirando in ballo cifre a loro dire sbagliate invitando i cittadini a “protestare” contro la Provincia. Ovviamente si tratta di affermazioni del tutto false: innanzitutto pare che l’opposizione si sia dimenticata che si sta parlando di un canone previsto da una norma statale che autorizza gli enti locali ad applicare il canone annuale a tutte le occupazione di suolo pubblico.
A questo punto sembra quindi quasi superfluo dire che, chiaramente, la Provincia di Grosseto non è l’unica ad applicarla. È quello che succede normalmente in tutta la Toscana e in tutta Italia. È vero, siamo stati per moltissimo tempo l’unica Provincia in tutta la Toscana, e una delle pochissime in Italia, ad aver sospeso per 20 anni l’applicazione del canone.
Cosa ci ha spinti ad applicarla nuovamente? È stata forse una nostra volontà? Assolutamente no. È stato necessario ripristinare la tassa a partire dal 2018 a causa di una normativa governativa (nello specifico il Decreto Legge 24 aprile 2017 n. 50 “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”) che ci ha posto come requisito fondamentale per poter accedere ai finanziamenti erogati dallo Stato per l’esercizio delle funzioni fondamentali (la somma è infatti servita a sanare lo squilibrio di bilancio di parte corrente dell’Ente) l’applicazione di tutte le forme impositive previste dal proprio ordinamento. Tra cui la Cosap.
Per quel che riguarda il calcolo del canone, questo è determinato dall’importo standard al metro moltiplicato per le dimensioni dell’accesso e per i coefficienti di abbattimento. Il tutto serve per rendere il canone quanto più progressivo possibile, così da tutelare chi possiede meno accessi stradali. Il metodo di calcolo, con i relativi importi e coefficienti riduttivi individuati per le varie tipologie di accesso, d’altronde è chiaramente riportato nel Regolamento provinciale del 2013, e quei criteri non sono mai stati modificati. Ne consegue che gli importi richiesti, definiti dall’opposizione come ingenti, non sono dovuti a calcoli errati, bensì sono legati al numero degli accessi presenti nelle singole proprietà dei contribuenti, molti dei quali, soprattutto presenti nell’area nord del territorio risultano sprovvisti delle necessarie ed indispensabili autorizzazioni.
Termine inoltre ignora o vuole ignorare che regolamentazione e percentuali di calcolo Cosap sono stati deliberati proprio dal suo partito negli anni in cui ha governato la Provincia, quella Provincia che noi abbiamo trovato in condizioni disastrate a causa del malgoverno Pd”, conclude la maggioranza.