GROSSETO – Gli imprenditori scendono in piazza. Lunedì 1 marzo, anche a Grosseto, Confesercenti e Ascom Confcommercio saranno a fianco degli imprenditori del terziario per chiedere una gestione differente dell’emergenza Covid, una gestione che non preveda solo la chiusura per ristoranti, bar, locali, cinema, palestre e per tutte quelle attività collegate come agenti di commercio, grossisti, grafici, trasportatori…
Per questo motivo aziende e associazioni di categoria saranno in piazza Dante, a Grosseto, dalle 11 alle 12 di lunedì 1 marzo. Imprenditori e liberi professionisti faranno una catena umana, in piedi, l’uno accanto all’altro (per quanto a distanza di sicurezza), così da dimostrare come tante attività siano interconnesse tra loro, e come la chiusura di un settore incida poi anche su tutti gli altri, con una reazione a catena, appunto, che può danneggiare l’economia di un intero territorio.
Quindi non sono solo i ristoratori a soffrire, ma commercianti, fornitori, e tutta una serie di attività chiuse da mesi o aperte a singhiozzo.
Tra l’altro la nostra provincia è quella con l’indice di contagi più basso in assoluto rispetto a tutto il resto della Toscana e forse meriterebbe provvedimenti ad hoc.
«È passato un anno dall’inizio della pandemia – afferma Giovanni Caso presidente provinciale Confesercenti – e nonostante questo la strada per combattere il virus è ancora chiudere le attività (oltre 100 giorni i negozi e 160 bar e ristoranti) mentre sarebbe opportuno incentivare la campagna vaccinale. Chiusure, regole cambiate all’ultimo e indennizzi a singhiozzo, stanno distruggendo l’economia di questa provincia ed è per questo che, con questa iniziativa, vogliamo chiedere, tutti insieme, un cambio di passo: le imprese vogliono lavorare, non vivere di sussidi, e sono pronte ad assumersi la responsabilità di farlo in piena sicurezza».
«Rappresenteremo, in questa iniziativa di piazza, tutte le imprese del territorio che, dopo un anno di pandemia, sono davvero allo stremo – dicono, da Confcommercio Grosseto, Carla Palmieri e Gabriella Orlando, presidente e direttore dell’Associazione – Questo sta accadendo in ogni settore, dalla ristorazione ai locali da ballo, dalle agenzie di viaggio alle guide turistiche, negozi di abbigliamento, cinema, palestre. Troppe attività sono in ginocchio. C’è bisogno di una programmazione, di soluzioni che ancora non si vedono all’orizzonte. Gli imprenditori hanno bisogno di sostegni economici adeguati, invece, di fronte a fatturati quasi azzerati, continuano a dover pagare tasse. Preoccupa lo scenario dal punto di vista del mercato del lavoro, poiché la sospensione del blocco dei licenziamenti rischia di portare ad una diminuzione del 19% degli organici. Riteniamo che il Governo debba in qualche modo dare la possibilità alle imprese di tornare a lavorare, ovviamente rispettando tutte le normative, perché, come si legge nello slogan scelto per questa manifestazione regionale che ci vede uniti come Associazioni di categoria del terziario, siamo convinti che salute e lavoro possono convivere».