FOLLONICA – Da un anno l’arte, nella maggior parte delle sue forme, è rimasta bloccata e talvolta perfino invisibile, non solo sui grandi palchi o nei teatri, ma anche all’interno delle realtà più piccole come le associazioni culturali locali che, non solo lottano contro il coronavirus, ma anche per la sopravvivenza e la loro ragione di esistere: potersi esprimere.
Nella città del Golfo, dove tante piccole realtà culturali cercano un modo per continuare a svolgere le proprie attività, è nato un progetto interessante. Su invito dell’amministrazione comunale e in collaborazione con il Cantiere Cultura, le associazioni hanno realizzato dei video per tornare ad essere visibili. I rispettivi progetti delle associazioni Studi Danza e Il Gattopicchio verranno lancianti oggi sui canali social.
«Questo progetto – spiega Barbara Catalani, assessore alla cultura – è nato come sostegno al mondo artistico della città, per tenere una luce accesa su questa realtà sofferente, ma così importante. Non solo ci mancano gli spettacoli dal vivo, ma il legame creato tra le realtà artistiche e la società civile ed è questa la perdita più importante che abbiamo vissuto quest’anno».
«Ringrazio l’amministrazione per questa opportunità – aggiunge anche Salvatore Acquilino, presidente di Cantiere Cultura – perché l’arte è educazione e ci permette di crescere come essere umani. Le nostre associazioni sono fondamentali, soprattutto per i giovani che hanno il diritto di mantenere viva la capacità di sognare».
Il video realizzato dal Centro Studi Danzi si intitola “Orizzonti” ed è una storia scaturita da una forte emozione: lo smarrimento e la voglia di scappare da questa situazione di disagio che porta a intraprendere un viaggio per raggiungere quei desideri veri, forti, ma che oggi sembrano così flebili.
La coreografia è stata realizzata dalle insegnanti di danza Cristina Riparbelli, Giada Ghignoni e Margherita Crecchi e interpretata dalle loro allieve Elisa Tesi, Chiara Melis, Sofia Bischeri, Noemi Bruno, Martina Burattelli, Margherita Frassinetti, Benedetta Pesenti, Matilde Rosati e Camilla Scarpini.
«Grazie a questo progetto abbiamo riscoperto le nostre capacità creative – dice Cristina Riparbelli -. Da un anno ormai le nostre attività sono bloccate e ai nostri giovani è stata tolta la loro attività. Per noi è stato un momento per recuperare questi legami così importanti. Purtroppo a questa cosa non si da’ abbastanza valore».
L’associazione Gattopicchio, nata da un progetto di valorizzazione della cultura con il coinvolgimento delle realtà più marginali, ha invece realizzato un video dal titolo “Atomi d’istanti lasciano traccia della loro esistenza” che vuole dare voce al desiderio di esserci e che reclama la vita. Nelle immagini girate in spiaggia il mare accompagna i movimenti dei protagonisti con il sottofondo della canzone “Bella Ciao” in segno di resilienza.
«In questo momento, in cui nessuno parla dei ragazzi che non hanno più una vita, ci sentiamo un po’ partigiani – afferma Laura Scudella, direttrice artistica della compagnia -. Oggi ci sono delle categorie di persone che non esistono più e sono gli artisti, ma l’arte è un diritto di tutti e non è giusto che venga calpestato e ignorato».