GROSSETO – Per alcune settimane i grossetani devoti alla Madonna delle Grazie dovranno rinunciare alla possibilità di raccogliersi in preghiera dinanzi alla bellissima tavola dipinta da Matteo di Giovanni a fine ‘400 e venerata da secoli. Il dipinto, infatti, nel primo pomeriggio di oggi – alla presenza del vescovo Rodolfo e di don Franco Cencioni, direttore dell’ufficio beni culturali ecclesiastici della Diocesi – è stato rimosso dalla nicchia nella cappella mariana, lungo la navata sinistra della Cattedrale di San Lorenzo per poter essere consegnato alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, dove sarà sottoposto ad un intervento di restauro.
Ad effettuare la rimozione sono stati due operai della cooperativa Atlante di Grosseto, con la supervisione della restauratrice Stefania Caloni e il supporto del sacrista della cattedrale Michele Morriello.
La sacra tavola è stata, quindi, scortata in palazzo vescovile, dove resterà ricoverata per alcuni giorni, in attesa che la Soprintendenza, coi propri tecnici, provveda a prelevarla per portarla a Siena, dove sarà effettuato l’intervento. La tavola dovrà essere sottoposta a specifico trattamento con l’applicazione di biocidi per eliminare la presenza di piccole muffe. Si tratta di microflorabatterica lieve, che va eliminata.
Già nel 2019 la cooperativa Atlante, su incarico della Diocesi, aveva effettuato un sopralluogo per verificare le condizioni conservative del dipinto Vergine Assunta. In quella circostanza era emersa la presenza di piccoli segni di crescita biologica di colore biancastro visibili in alcune zone del dipinto, pur buone le condizioni di conservazione generali della pellicola pittorica. Erano stati effettuati ulteriori accertamenti volti a progettare un trattamento protettivo, che è quello a cui la tavola sarà sottoposta.
La tavola è stata temporaneamente sostituita da un’immagine fotografica, fatta realizzare alcuni anni fa dalla Diocesi alla Soprintendenza, così che lo spazio non resti vuoto.
Un po’ di storia
Il dipinto di Matteo di Giovanni, originariamente parte di un polittico, ha più volte cambiato collocazione all’interno della cattedrale. Negli anni ’70 del ‘400 arrivò l’opera di Matteo di Giovanni, in onore della quale fu commissionato allo scultore Antonio Ghini un altare che ornasse la prima parete della navata di sinistra, nelle immediate vicinanze dell’ingresso. Lì oggi è visibile ancora un’arcata che termina con una vetrata tonda. Secoli dopo l’immagine della Madonna fu traslata nella parete di fronte, all’inizio della navata destra. Infine nel 1759 la sacra effigie fu spostata dove si trova ancora oggi. Nel transetto fu costruito, in suo onore, l’altare. La cappella è santuario mariano diocesano, essendo la Vergine Assunta, venerata col titolo di Madonna delle Grazie, la copatrona della Chiesa di Grosseto assieme a san Lorenzo.
Negli anni ’90 l’allora parroco della cattedrale, don Roberto Nelli, fece realizzare una lampada votiva, introducendo il segno dell’offerta dell’olio che ogni anno, a turno, viene effettuata dalle 50 Parrocchie della Diocesi, perché sempre arda una luce dinanzi alla Madonna delle Grazie.
E proprio dinanzi a lei, lo scorso anno, per oltre 70 giorni dallo scoppio del lockdown, il vescovo Rodolfo ha pregato a mezzogiorno innalzando alla Vergine la supplica per impetrare la fine della pandemia e per chiedere la fortezza nella fede.