GROSSETO – «Abbiamo sempre osservato e rispettato a distanza le procedure tecniche e le posizioni assunte in virtù del rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascuno. Viceversa, le insinuazioni che ci sono state mosse ed il desiderio di farci tacere qualificano il soggetto che le rappresenta. I nostri interventi e l’appello alla politica sono dettati unicamente dal senso di responsabilità nei confronti delle imprese, dei lavoratori e del territorio». Giovanni Mascagni, responsabile della delegazione di Grosseto di Confindustria Toscana Sud, interviene in merito al progetto di ripristino delle ex cave di Pietratonda, nel Comune di Campagnatico, con i gessi rossi, un progetto – contestato dagli ambientalisti – che attende la nuova Conferenza dei servizi.
«Rischiamo di veder saltare imprese, centinaia di buoni posti di lavoro, impoverire un’intera provincia, negare il futuro ai nostri giovani e ci viene chiesto di tacere? No, non lo faremo mai!
Dobbiamo invece coinvolgerci, partecipare, renderci consapevoli tutti insieme: istituzioni, imprese, associazioni, per affrontare e risolvere proprio i problemi più complessi e difficili, liberandoci dai pregiudizi e dai punti di vista ideologici.
Dobbiamo avere la forza ed il coraggio di risolvere questi problemi altrimenti non sarà possibile costruire un futuro che dia risposta al desiderio dei giovani di poter continuare a sperare e vivere in questo territorio.
E possiamo continuare, oltretutto in un momento di crisi come quello causato dalla pandemia, a dire solamente dei NO ad ogni forma di iniziativa imprenditoriale? No alle infrastrutture, no al polo industriale, no alle energie rinnovabili, no a tutto… Continuando di questo passo, quale speranza e fiducia nel futuro potremmo coltivare?
Noi continueremo a dire, nel rispetto delle norme e della sostenibilità, dei SI proprio per coltivare fiducia e speranza nel futuro e dare risposte concrete alle persone.
Tornando nel merito, la posizione di Confindustria rimane la stessa, chiara e netta: «Lo ribadiamo: per Pietratonda, sulla base delle esperienze e dei dati ambientali, non solo non esiste alcun rischio, né per la salute, né per l’ambiente. Esiste solo, grazie a una competente opera di ingegneria ambientale, l’opportunità di risolvere un problema del territorio e ritrovarsi una realtà migliore da valorizzare in ottica turistica ed imprenditoriale. Il coinvolgimento della politica, nei limiti delle sue funzioni, forma alta e nobile di servizio a una comunità, serve proprio a tracciare un percorso risolutivo e positivo, rivolto prima di tutto al bene delle persone. Perché la tutela della salute e poi del lavoro – conclude Giovanni Mascagni – sono diritti inviolabili da proteggere con il massimo impegno.».