GROSSETO – “Non è più rinviabile un allentamento delle restrizioni per i pubblici esercizi in grado di garantire il servizio al tavolo. Lo dimostra il fatto che anche l’Anci, e dunque i sindaci di tutta Italia, si sia detta favorevole a questo doveroso passo in avanti”.
Così Danilo Ceccarelli, presidente provinciale di Fipe Confcommercio Grosseto, ribadisce quanto detto dalla Federazione nazionale.
“Sta crescendo la consapevolezza che sarebbe decisamente più semplice far rispettare le misure di distanziamento e di sicurezza sanitaria all’interno di un locale – prosegue il presidente Fipe Grosseto – piuttosto che nelle piazze e nelle strade dove, anche purtroppo nella nostra provincia, le persone finiscono per assembrarsi senza le dovute precauzioni anti-Covid. Ci auguriamo che il primo Dpcm del nuovo governo segni un cambio di passo nelle politiche volte al contenimento dei contagi, che da troppo tempo stanno penalizzando solo alcune categorie caricandole di responsabilità che non gli spettano”.
“Da un anno – prosegue la Federazione – portiamo avanti la battaglia a difesa della dignità di centinaia di migliaia di imprese che non possono essere aperte o chiuse con un’ordinanza pubblicata nella notte e valida dalla mattina successiva. Occorre rispetto per il lavoro di oltre un milione di persone e per un’intera filiera che proprio in bar e ristoranti ha un fondamentale punto di riferimento. Chiediamo ai nostri imprenditori di applicare con rigore i protocolli sanitari ed alle Istituzioni controlli a tappeto perché tutti li rispettino. Tutto questo per consentirci di poter riaprire anche alla sera, fino alle 22, in zona gialla e fino alle 18 in zona arancione. E visto che i contagi si stanno diffondendo a macchia di leopardo sul territorio, con piccoli focolai e città pressoché immuni, chiediamo che le aperture possano essere regolate anche su base locale, di modo che le misure restrittive siano efficaci e selettive”.
Un ulteriore aggiornamento da Confcommercio Grosseto, che fa sapere che martedì si è tenuta presso il Ministero dello Sviluppo economico una lunga videochiamata tra il ministro, Giancarlo Giorgetti e il presidente nazionale di Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani. Un incontro, durante il quale i rappresentanti delle categorie hanno presentato al governo un documento contenente le misure emergenziali necessarie alla ripartenza di un settore messo in ginocchio dalla pandemia.
Tre i punti principali. La richiesta di approvare rapidamente un pacchetto di misure di sostegno, adeguate e tempestive, attraverso il dl Ristori quinquies, come un nuovo meccanismo di calcolo che assicuri indennizzi a fondo perduto sulla base del reale calo dei fatturati dei Pubblici esercizi nell’ultimo anno. L’adozione di un piano di ripartenza, riprendendo il lavoro già svolto con il CTS, per la riapertura graduale ma stabile, parametrata sulle caratteristiche strutturali dei locali, che consenta ai pubblici esercizi che dispongono di servizio al tavolo di tornare a lavorare anche di sera nelle zone gialle e di giorno nelle zone arancioni.
L’integrazione, all’interno del P.N.R.R., di un progetto dedicato al rilancio dei pubblici esercizi, attore fondamentale per le filiere turistica e agroalimentare.
“Il ministro Giorgetti – sottolinea il presidente Stoppani – ha ascoltato la richiesta di dare al sistema dei pubblici esercizi, piegato da oltre un anno di sacrifici, una prospettiva di ripartenza in sicurezza, puntando sulla necessità di tornare a dare dignità al lavoro, auspicando la possibilità di una riapertura graduale nelle aree gialle la sera e nelle aree arancioni fino alle 18.00. Ha annunciato anche l’intenzione di rivedere i parametri di calcolo dei ristori da inserire nel cosiddetto Dl quinquies, di modo da selezionare in maniera più precisa le imprese che hanno subito un grave danno a causa della pandemia, differenziando fra settori che hanno operato e chi invece ha particolarmente sofferto, come il comparto del turismo. Ultimo, ma non secondario, ha riconosciuto il ruolo dei Pubblici esercizi come elementi fondamentali della sicurezza urbana e della socialità”.
“Tutte indicazioni positive che ci fanno ben sperare in un cambio di passo – conclude il presidente provinciale Fipe Grosseto Ceccarelli -. Ora però attendiamo i fatti”.