MANCIANO – La rivoluzione digitale in Comune è iniziata. Due filoni sono stati intrapresi per migliorare la qualità del lavoro dei dipendenti e conseguire pienamente quella cittadinanza digitale fondamentale alla piena partecipazione del cittadino, semplificandone l’attuazione. Poco dopo l’inizio del mandato, l’amministrazione comunale di Manciano si è dotata di una figura professionale per sostenere l’ente nel delicato passaggio al digitale.
Per tale compito è stato individuato l’It Manager ed esperto di innovazione Davide Lumini che è stato nominato anche Dpo, Data Protection Officer – Responsabile della protezione dei dati, per gestire e organizzare i doveri derivati dal Regolamento generale sulla protezione dei dati n. 679/2016, meglio conosciuto come Gdpr.
Come anticipato, i due grandi sistemi adottati sono la predisposizione e la realizzazione del passaggio al Cloud procedurale e al Cloud documentale della struttura informatica dell’ente così come sollecitato da AgID e la disposizione del servizio PagoPA e del primo servizio che il Comune di Manciano avrà sull’App IO anche attraverso i fondi messi a disposizione dal ministero per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione a cui l’ente ha aderito.
“Queste due grandi macro aree su cui l’amministrazione ha investito – spiega il sindaco di Manciano Mirco Morini – fanno sì che la macchina comunale sia al passo con i tempi: sfruttando innanzitutto le nuove infrastrutture come la fibra ottica, aumentando la qualità del lavoro dei nostri dipendenti e, contemporaneamente, abbattendo i costi. Infatti – sottolinea Morini – prima di quest’operazione, esistevano molteplici punti di criticità e numerose problematiche irrisolte che si erano stratificate con gli anni a causa di scelte errate, mancata visone e ridotta manutenzione. Ciò aveva portato a un elevato grado di disservizio al cittadino e a un altrettanto elevato grado di disagio tra il personale a causa di ripetizioni delle operazioni in ragione di procedure inefficaci e inaffidabili, nonché a errori dovuti alla sbagliata implementazione dei processi informatici.
Si può stimare – continua ancora il sindaco – in via del tutto prudenziale e approssimata, che ciò aveva portato a un costo nascosto (dovuto a interruzioni, indisponibilità, guasti, ecc.) per l’amministrazione di circa 18mila euro all’anno.
In questa ottica il personale si è dimostrato assolutamente predisposto e proattivo nel percorrere un cammino di riqualificazione, opportunamente guidato attraverso adeguate scelte dell’amministrazione, della struttura e dei processi informatici, ben conscio che la risoluzione di tali problemi avrebbe riqualificato e semplificato il loro lavoro e di conseguenza la qualità resa al cittadino. A questo proposito, rivolgo un ringraziamento a Sergio Rosso nominato, secondo la normativa, responsabile per la Transizione al Digitale dell’ente, per l’impegno assunto.
In generale, in termini economici, è possibile stimare un risparmio annuo per l’ente di oltre 50mila euro, tra costi diretti e costi nascosti, senza contare i vantaggi derivanti che il grande efficientamento posto in essere porterà ai cittadini: altro vantaggio è quello di aver avuto accesso a fondi che ci hanno permesso e ci permetteranno un ulteriore salto qualitativo. Il Comune di Manciano è infatti il primo ente della provincia di Grosseto, e uno dei pochissimi della Regione Toscana se non d’Italia, che ha fatto un grande salto evolutivo in termini di innovazione, passando ad una architettura Multi Cloud e implementando PagoPA Spid e AppIO, scelte che si ripercuoteranno enormemente sul servizio al cittadino in termini di maggiore efficienza e, di conseguenza, di grande risparmio di risorse da poter utilizzare a sostegno delle esigenze di sviluppo e sostegno sociale del territorio in special modo in questo momento di grande disagio”.