FOLLONICA -“Finalmente sappiamo con assoluta certezza che il piazzale adiacente alla sede del comitato locale della Cri, a cui si accede con l’auto da via 2 giugno e a piedi da un passaggio pedonale su via della Pace, è di proprietà dell’amministrazione comunale e non della Asl. Lo mette nero su bianco il sindaco rispondendo alla mia interpellanza del 18 gennaio”, afferma il consigliere Massimo Di Giacinto.
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“Da undici anni – prosegue – i cittadini residenti nei pressi dell’area, ma anche quanti la utilizzano per parcheggiare e raggiungere l’ufficio postale di via della Pace, il Distretto socio-sanitario, la sede Cri o le stesse palazzine della via o quelle limitrofe, chiedono al comune di sistemarla. Ora come ora è un pantano d’inverno e, d’estate, la causa di un fastidioso quanto inevitabile polverone.
E’ per questo, ora che siamo certi che spetta al comune, sarebbe bene organizzarla come si deve. Basta poco, veramente poco. Per questo ho depositato un’altra interpellanza al sindaco per sapere se ha intenzione, o meno, di metterci mano una volta per tutte. Ma questa “piccola cosa” mi offre la possibilità di esprimere, seppur brevemente, la mia opinione sul civismo.
Essere un civico, come lo sono perché senza tessera di partito in tasca ormai da tanti anni, significa interessarsi concretamente ai problemi, piccoli e grandi, dei cittadini senza far differenze secondo la loro opinione politica e nel massimo rispetto dei partiti politici che hanno un importante ruolo sancito dalla nostra Costituzione.
Un civico deve vivere, capire e impegnarsi giorno dopo giorno per contribuire a migliorare la città sotto tutti i punti di vista senza pregiudizi e interessi di parte. Insomma il vero civico non conosce mezze misure: le scelte o sono nell’interesse della comunità oppure in quello di qualcuno e, il bene comune, deve essere il suo riferimento e il suo obiettivo nello scegliere. Ecco perché diventa, se svolge bene il suo servizio, un punto di riferimento per tanti cittadini spesso inascoltati perché “fuori dai giri e dalle appartenenze che contano”.
Fatti e non parole, annunci, favole e poesie. Una vera e propria rinascita della partecipazione, un contatto diretto tra i rappresentati e il rappresentato per cercar di risolvere problemi anche piccoli, secondo quelle persone sempre sul piedistallo e pronte a giudicare spesso e volentieri senza conoscere soprattutto sui social, come quello “piccolo” della sistemazione del piazzale adiacente alla sede del comitato locale della Cri, ma “grande” per chi lo vive perlomeno da undici anni”, conclude.