FOLLONICA – «Il Comune diminuisca la Tari» lo chiede In movimento per Follonica. «Anno nuovo, vita vecchia. Anzi, per quanto riguarda la Tari, sarà anche peggio visto che quest’anno, salvo stravolgimenti dell’ultimo minuto, entrerà in vigore il nuovo sistema tariffario che produrrà, con ogni probabilità, un ulteriore aumento della tassa rifiuti».
«A Follonica i cittadini pagano una delle tariffe più care d’Italia ed è bene, prima che i buoi siano usciti dalla stalla, aprire da subito un bel focus su una tassa, quella sui rifiuti, che viene addebitata prevalentemente non per la produzione effettiva ma per la “potenzialità” a produrre rifiuti. Ma se la stragrande maggioranza delle imprese sono chiuse e per di più affogate da una crisi che non pare risolversi nel breve termine non si riesce a capire quale obbligo a pagare possa sorgere visto che i rifiuti non sono stati prodotti. Ci riferiamo a ristoratori, bar, alberghi, palestre e a tutti quegli esercizi che è giusto paghino in proporzione al periodo di reale attività».
«Sì, lo sappiamo, di fronte alla Tari è sempre facile trincerarsi dietro una normativa nazionale che, in linea di principio, vuole il servizio della raccolta e gestione dei rifiuti interamente coperto dalla tassa – prosegue In movimento per Follonica -. Ma è anche vero che, come abbiamo visto nel 2020, prevale ormai un orientamento che consente ai Comuni di coprire la Tari anche con risorse di bilancio non applicandola ai contribuenti. Contribuenti composti da imprese, commercianti in difficoltà ma anche cittadini che hanno perso il lavoro o in cassa integrazione».
«Essere vicino alle imprese significa impegnarsi, soprattutto in questa fase, a diminuire le tasse e non ad aumentarle come, invece, ci sembra si stia facendo. Da mesi ormai sembra che a Largo Cavallotti ci si occupi di come aumentare o estendere l’imposta di soggiorno mentre la città affoga nelle difficoltà come se a pagarne le conseguenze fossero solo i turisti, trattati come dei “malcapitati”. Una discussione che a noi, visti i tempi, sembra surreale. Ad aumentare le tasse sono tutti capaci, è diminuirle la vera sfida».