ORBETELLO – Fatture false, operazioni inesistenti, operazioni contabili con soggetti collegati. Così la Guardia di finanza di Orbetello ha scoperto una maxi evasione da un milione e mezzo di euro da parte di una società agricola.
La società ha omesso di dichiarare i propri ricavi negli ultimi quattro anni. Nel corso degli approfondimenti tecnici, oltre alle violazioni prettamente fiscali, è emerso che, al fine di percepire irregolarmente fondi comunitari, l’impresa ha utilizzato documentazione falsa riuscendo ad ottenere fraudolentemente oltre 100.000, euro di finanziamenti dell’Unione Europea, finalizzati a favorire le culture biologiche ed alcuni servizi di sostegno.
Il titolare dell’attività è stato denunciato per i reati fiscali di dichiarazione dei redditi fraudolenta ed emissione di fatture false, oltre che per falso ideologico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Dettagliate segnalazioni sono state inviate alla Corte dei Conti per l’ipotesi di danno erariale connesso al fraudolento ottenimento di finanziamenti pubblici, nonché all’organismo di gestione e pagamento dei fondi comunitari per il recupero delle somme indebitamente ottenute dalla società.
«In questo particolare periodo connotato da problematiche socio-economiche legate al Covid-19 – afferma la Guardi di finanza provinciale guidata dal comandante Cesare Antuofermo -, la Guardia di Finanza, con servizi quali quello in argomento, ha come principale obiettivo la tutela dell’economia legale, individuando e contrastando i fenomeni di illegalità economico-finanziaria maggiormente lesivi ed insidiosi, nonché proponendosi quale punto di riferimento a livello locale in ordine alle iniziative volte alla tutela del sistema economico e dei finanziamenti nazionali/comunitari destinati a chi effettivamente realizza prodotti/servizi che meritano in concreto il sostegno pubblico. In tale contesto, l’attività operativa, come nel caso di specie, è orientata in modo mirato e selettivo su soggetti caratterizzati da elevati/concreti profili di rischio e sugli illeciti economici che più danneggiano gli interessi dello Stato e dell’UE, nonché le regole della concorrenza e del mercato».