GROSSETO – “Se c’è una cosa che questa pandemia ha fatto in modo trasversale è stato mettere a nudo tutti i vulnus e le arretratezze di questo paese in settori anche strategici per il futuro , che da anni giacevano in una sorta di limbo temporale caratterizzato dalla consapevolezza che sicuramente qualcosa andava fatto , ma nessuno sapeva dire da chi , come e quando”. Lo sostiene Francesca Venturini, presidente dell’associazione Città e Partecipazione.
“In questo limbo – scrive – abbiamo scoperto nostro malgrado esserci anche il piano vaccinale nazionale , fermo non si sa bene a quando, l’organizzazione di un sistema sanitario che per anni era stato spinto verso l’accentramento e che invece si scopriva necessariamente del territorio, un sistema di piccole e marginali realtà economiche che da motore trainante si sono ritrovate zavorra . Altra cosa che questa pandemia ha sicuramente causato , è l’acuirsi di quella asimmetria infrastrutturale che purtroppo necessariamente porta ad una classificazione se non nella nomenclatura nei fatti tra zone di serie A e zone di serie B, e non ci riferiamo solo alle tradizionali vie di comunicazione , ma soprattutto alle infrastrutture telematiche”.
“Il distanziamento sociale – aggiunge Venturini – lo svolgere le più normali mansioni quotidiane non in presenza , ha costretto anche i più riottosi di noi a confrontarsi con sistemi nuovi , che da espedienti per nerd e smanettoni sono stati nobilitati a normali pratiche quotidiane Bene, chi di noi comuni cittadini un anno fa , avrebbe fatto file alla posta per ottenere le credenziali della propria identità digitale, avrebbe pensato di poter fare da casa tutto quello che faceva in ufficio o avrebbe considerato possibile vedere il proprio figlio seguire corsi e lezioni on line quotidianamente? Lo scoglio per molti di noi è stato duro da superare , ma la necessità smuove assiomi e convinzioni, e quello che ci sembrava lontano ora è quotidiano. La nostra provincia, che per dimensioni territoriali è la più vasta della Toscana, paga maggiormente il ritardo rispetto anche alle provincie della nostra stessa regione”.
“Riteniamo quindi – afferma la presidente di Città e Partecipazione – che sia fondamentale investire nelle infrastrutture digitali, in un momento in cui per usufruire di servizi essenziali come un certificato anagrafico, l’interfaccia con gli enti pubblici o semplicemente per frequentare una lezione a scuola è necessario avere una connessione stabile e adeguata. Purtroppo nel nostro territorio, a forte caratterizzazione rurale e frammentato in piccole nuclei separati, sono troppi i territori in cui questo tipo di connessione non viene garantita, non solo per le persone private; questo problema riguarda infatti anche le imprese, le attività produttive e di servizio e gli uffici pubblici periferici e distaccati. Riteniamo fondamentale che le Istituzioni del nostro territorio, la Provincia in primis ma anche i Comuni, per quanto di loro competenza, investano nell’implementazione delle infrastrutture digitali ad alta velocità per garantire ai cittadini un servizio funzionale ed efficiente”.
“Analogamente è indispensabile che le istituzioni si facciano portavoce presso gli operatori del settore delle comunicazioni delle necessità di tutti cittadini – conclude Venturini – non solo quelli che abitano nella città, ma anche di quelli che vivono nelle zone rurali o nelle frazioni; questi ultimi che hanno le stesse esigenze e gli stessi diritti devono essere ugualmente tutelati, garantendo loro pari opportunità di accesso e identiche condizioni di utilizzo. Sulla scuola, oggi così obbligatoriamente coinvolta didatticamente all’utilizzo dei collegamenti internet si ritiene necessario che gli Enti preposti ( in primis il Comune) intervengano per potenziare quello che ormai è uno strumento indispensabile . Un collegamento internet , potente , efficace e costante su tutto il territorio, costituisce ormai uno strumento indispensabile per una scuola che formi cittadini all’altezza di una società moderna per un mondo sempre più digitale”.