FOLLONICA – “I fatti di violenza sulle donne delle ultime settimane riportano agli occhi di tutti noi quanto lavoro ci sia ancora da fare nella nostra società”, scrive, in una nota, Follonica a sinistra.
“La donna di Follonica che ha subito angherie e violenze per più di dieci anni – prosegue la nota – e che ha trovato la forza di parlare dopo l’ultimo accesso al pronto soccorso, dove si è presentata con lesioni al fegato ed una costola fratturata.
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La donna di Semproniano alla quale il marito, che aveva il divieto di avvicinarsi, le ha tumefatto il volto.
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Tanti altri, purtroppo, sono i casi di cui non siamo a conoscenza ma che sono gestiti quotidianamente con grande preparazione, competenza e professionalità dalle operatrici volontarie dei Centri Antiviolenza.
La pandemia ha costretto tutti noi a passare più tempo nelle nostre abitazioni e non ha certo aiutato chi viveva e vive tuttora situazioni di violenza familiare. Sono infatti aumentati i casi, dallo scorso marzo ad oggi, che hanno visto le donne chiedere aiuto ai Centri Antiviolenza perché costrette, in alcuni casi, a convivere con colui che si è poi rivelato essere un vero e proprio mostro.
È necessario smettere di considerare la violenza contro le donne come “un’emergenza”: è invece, purtroppo, un fenomeno costante e presente trasversalmente nella società, che trova le sue vittime ovunque, indipendentemente dalla nazionalità, dallo status sociale e dall’età.
Non vogliamo sostituirci a nessuno, ma l’appello che facciamo è quello di rivolgersi ai Centri Antiviolenza che possono accompagnare le donne in un percorso di uscita e di allontanamento dai mostri con cui vivono.
Infine riteniamo che debbano esserci delle leggi che puniscano specificatamente questo reato senza lasciare quelle zone grigie che rischiano di farci leggere notizie drammatiche, come purtroppo accaduto troppo spesso”, concludono da Follonica a sinistra.